I ministri delle finanze del Commonwealth si sono incontrati lo scorso 17 ottobre a Washington D.C. per discutere su interventi coordinati per prevenire future crisi del debito.
L’incontro, presieduto dal ministro delle Finanze di Cipro, Harris Georgiades, ha avuto come tema “Prevenire le crisi del debito: i ruoli dei creditori e dei debitori“, ed è stato preceduto da sessioni per alti funzionari dei ministeri delle finanze e i governatori delle banche centrali.
I ministri chiamati a Washington hanno affrontato le possibili strategie politiche con cui i paesi debitori possono collaborare con i rispettivi creditori per prevenire nuove crisi del debito.
Le crisi del debito, come recentemente testimoniato in Grecia e in Argentina, possono devastare la crescita economica, aumentare la povertà e frenare gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, nonché l’accordo di Parigi.
Patricia Scotland, segretario generale del Commonwealth, ha dichiarato: “L’incontro arriva in un momento in cui le istituzioni finanziarie globali, incluso il Fondo monetario internazionale, hanno indicato che un’altra crisi globale del debito potrebbe essere all’orizzonte. Abbiamo visto l’impatto disastroso che la crisi del debito asiatico e la crisi finanziaria globale del 2008 hanno avuto nei nostri Paesi membri, e conosciamo la grave minaccia che questi fenomeni possono rappresentare per la salute dell’economia globale. I paesi del Commonwealth sono determinati a lavorare insieme per impedire che ciò accada di nuovo”.
Scotland ha aggiunto: “I ministri delle finanze dei nostri paesi membri continueranno a esplorare gli strumenti di politica economica per ridurre il deficit, e gli strumenti che il progresso tecnologico offre per promuovere la trasparenza del debito, migliorare la valutazione del rischio e la sostenibilità del debito stesso“.
Il segretario generale ha presentato infine i risultati del Rapporto sullo sviluppo economico del Commonwealth del 2019, che esamina le sfide che i paesi membri hanno dovuto affrontare a seguito della crisi finanziaria globale del 2008.