“Al governo nazionale non chiediamo risorse finanziarie, quelle le abbiamo già, chiediamo di aiutarci a spenderle eliminando tutti quei lacci e lacciuli che a Roma e Bruxelles rendono lungo e tortuoso il percorso per il loro utilizzo“. E’ questo l’appello che il presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci ha lanciato al ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia in visita a Palazzo Orleans.
Il titolare del dicastero ha avuto un lungo e franco colloquio con il governatore prima di partecipare ad una riunione straordinaria della giunta. “Il divario tra nord e Mezzogiorno d’Italia si può ridurre soltanto a patto che il sud e la Sicilia inizino a correre con investimenti mirati – ha affermato Musumeci -. Le procedure che le norme nazionali e quelle comunitarie impongono sono però talmente farraginose da impedirci di recuperare terreno. Abbiamo bisogno di un percorso che ci consenta di spendere presto e bene le risorse di cui disponiamo“.
Il ministro per gli Affari regionali Boccia, dal canto suo, ha sottolineato l’esigenza di recuperare il divario infrastrutturale tra nord e sud. “Che Sicilia e Sardegna non abbiano treni all’altezza è una vergogna nazionale, i fondi ci sono. Risposte come ‘servono fino a dieci anni per realizzarli’ non sono più tollerabili – ha detto Boccia – . L’impegno è quello di ridurre le diseguaglianze e di ridurre i tempi di realizzazione degli investimenti, e di essere molto più esigenti con chi ha queste responsabilità e mi riferisco anche alle aziende pubbliche perché non è ammissibile che per un progetto ci vogliano cinque o sei anni, è una cosa ingiustificabile e per certi aspetti anche non tollerabile. C’è un problema di tempi per i quali devono rispondere Anas e Rfi. Non è possibile buttare via anni per opere che in genere si fanno in pochi mesi” – ha concluso il ministro.”
Alla presenza del presidente Nello Musumeci e del ministro Francesco Boccia, si è insediata la nuova Commissione paritetica Stato-Regione. Ai due componenti già indicati dal governatore, Enrico La Loggia e Felice Giuffrè, si sono aggiunti i membri nominati dal governo nazionale, Antonino Ilacqua e Filippo Marciante.