Si è svolto a Roma un importante pranzo, in occasione del Commonwealth Day, nel rispetto di tutti i parametri di sicurezza e di controllo della situazione particolare che stiamo vivendo, organizzato dal Commonwealth Club di Roma. I lavori aperti dal Presidente del Club, Edward Mura, hanno visto la partecipazione dell’ambasciatore del Regno Unito in Italia Jill Morris, dell’ambasciatore del Canada in Italia Alexandra Bugailiskis e di numerose personalità della diplomazia e del mondo delle imprese legate al Commonwealth.
Durante i lavori è stato letto un messaggio di Sua Maestà la Regina, capo del Commonwealth e sono state affrontate numerose novità in rapporto al commercio e ai cambiamenti climatici, ricordando i lavori del CHOGM Rwanda 2020 che si svolgeranno a giugno 2020.
In apertura dei lavori, il presidente Edward Mura ha dichiarato: “il Commonwealth Club di Roma è stato attivo negli ultimi anni come un forum per le aziende italiane e per conoscere le opportunità nei paesi del Commonwealth. Con l’evento del Chogm Ruanda 2020 e il forum commerciale del Commonwealth, che si svolgerà a Kigali in questo giugno, creeremo opportunità di dialogo per le aziende italiane, per essere coinvolte nelle opportunità esistenti che il nostro Commonwealth offre. Estendiamo un invito alle aziende italiane che desiderano lavorare con i paesi del Commonwealth. Invitiamo a contattarci e alla partecipazione degli eventi“.
L’evento di quest’anno è stato incentrato sul tema “Offrire un futuro comune“, sottolineando come i 54 paesi membri della famiglia del Commonwealth stiano innovando, connettendosi e trasformando la propria azione per aiutare a raggiungere alcuni grandi obiettivi, come la protezione delle risorse naturali e la promozione degli scambi economici e culturali. La visione dei componenti della famiglia del Commonwealth è quella di imparare dal confronto comune. Tale approccio genera innovazione e guadagno comune, incentivando crescita economica e maggiore prosperità comune.
Il Commonwealth delle nazioni è un’organizzazione intergovernativa di 54 Stati indipendenti, tutti accomunati (eccetto il Mozambico e il Ruanda) dalla passata appartenenza all’impero britannico, del quale il Commonwealth è una sorta di sviluppo su base volontaria. La popolazione complessiva degli Stati che vi aderiscono è di oltre due miliardi di persone. Il Commonwealth è primariamente un’organizzazione in cui gli Stati con condizioni economiche diverse hanno l’opportunità di interagire tra loro a più a stretto contatto e su basi di uguaglianza. Le principali attività del Commonwealth sono progettate al fine di creare un’atmosfera di cooperazione economica tra gli Stati membri, così come promuovere la democrazia, i diritti umani e i valori dello stato di diritto.
Durante i lavori è intervenuta l’Ambasciatore Jill Morris che ha ribadito:
“Rafforzare la cooperazione tra Regno Unito e Italia per i lavori del Cop26 è una necessità internazionale. Il Regno organizzerà il prossimo vertice mondiale sul clima Cop26, a Glasgow nel prossimo novembre, mentre l’Italia si curerà di due eventi che completeranno la cruciale manifestazione, come il vertice introduttivo “pre-Cop” e quello parallelo “Cop for youth“, dedicato ai giovani. L’evento internazionale è particolarmente importante poiché hanno posto su questo appuntamento le speranze molti protagonisti della nostra attualità, e non solo degli ambientalisti, soprattutto dopo il fallimento della Cop25 di Madrid. Inoltre, sono particolarmente onorata dall’azione del nostro lavoro nel Commonwealth e vorrei ricordare che siamo l’unica organizzazione che ha posto come priorità il rafforzamento dei valori della democrazia, della pace, la tutela dell’ambiente, dello stato di diritto e per la promozione ovunque dei diritti umani fondamentali“.
La tutela dei diritti e dell’ambiente sono state le priorità del discorso dell’ambasciatore del Canada in Italia Alexandra Bugailiskis, che ha ribadito: “l’organizzazione del Commonwealth è l’unica organizzazione che fa dei diritti, della libertà e della democrazia una priorità di azione e cooperazione“, ricordando l’immenso impegno del Canada anche nella tutela degli oceani e del patrimonio liquido.
Complessivamente, si calcola che nei mari di tutto il mondo ci siano 150 milioni di tonnellate di plastica e che più di 100 mila mammiferi marini muoiano mangiando plastica o rimanendovi impigliati. D’altronde, già nel 2018, tra le priorità del Commonwealth troviamo azioni di cooperazione tese a rafforzare iniziative contro la plastica e l’inquinamento che ne deriva per l’ambiente, in particolare negli oceani. Cannucce e cotton fioc vengono considerati tra i prodotti più dannosi. Sono abbastanza piccoli da essere mangiati da volatili e animali marini.
L’ambiente, il commercio e l’affermazione dei valori della democrazia saranno le priorità del Commonwealth anche nell’immediato prossimo futuro.