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Gli incentivi alle PMI per la Digital Transformation

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In arrivo i fondi alle aziende per la Digital Transformation, con decreto attuativo del Piano Transizione 4.0, che mobiliterà 7 miliardi di euro per avviare nel 2021 e 2022 la nuova politica industriale del Paese. Previsti tre distinti crediti d’imposta per ricerca e sviluppo, beni strumentali, innovazione tecnologica, formazione 4.0 ed altre attività innovative. Il provvedimento, oltre a consentire alle imprese di condurre gli investimenti in corso e di programmare quelli successivi con maggiori certezze sul piano operativo e interpretativo, definisce le modalità attuative dei crediti d’imposta.

Una delle novità previste dal decreto per la Digital Transformation riguarda il super e iper ammortamento, che vengono riuniti e trasformati in credito d’imposta. L’obiettivo è supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato. Per gli investimenti in beni strumentali immateriali funzionali ai processi di trasformazione 4.0 è riconosciuto un credito d’imposta nella misura del 15% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 700.000. Si considerano agevolabili anche le spese per servizi sostenute mediante soluzioni di cloud computing per la quota imputabile per competenza.

Per investimenti in altri beni strumentali materiali è riconosciuto un credito d’imposta nella misura del 6% nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 2 milioni di euro. Il credito d’imposta è rivolto a tutte le imprese residenti nel territorio italiano, incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, indipendentemente dalla natura giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione, dal regime contabile e dal sistema di determinazione del reddito ai fini fiscali.

Per i beni tecnologicamente avanzati e immateriali, le imprese sono tenute a produrre una perizia tecnica semplice rilasciata da un ingegnere o da un perito industriale iscritti nei rispettivi albi professionali o un attestato di conformità rilasciato da un ente di certificazione accreditato, da cui risulti che i beni possiedono caratteristiche tecniche tali da includerli rispettivamente negli elenchi per l’implementazione della Digital Transformation e sono interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura.

Per i beni di costo unitario di acquisizione non superiore a 300.000 euro è sufficiente una dichiarazione resa dal legale rappresentante. Ai fini del riconoscimento del credito d’imposta, l’effettivo sostenimento delle spese ammissibili deve risultare da apposita certificazione rilasciata dal soggetto incaricato della revisione legale dei conti. Per le imprese non obbligate per legge alla revisione legale dei conti, le spese sostenute per adempiere all’obbligo di certificazione sono riconosciute in aumento del credito d’imposta per un importo non superiore a 5.000 euro. Le imprese, inoltre, sono tenute a redigere e conservare una relazione tecnica che illustri le finalità, i contenuti e i risultati delle attività ammissibili svolte.

Secondo quanto riportanto nello studio “The State of Modernization Transformation and Innovation in the Digital Age” condotto dai ricercatori di Vanson Bourne, attualmente la ristrettezza dei budget dedicati alla Digital Transformation e la carenza di skill rappresenterebbero i maggiori ostacoli alla modernizzazione delle aziende. In circa il 50% dei casi i dirigenti intervistati dalla ricerca avrebbero lamentato un’eccessiva lentezza nei processi interni di digitalizzazione, questo nonostante il 94% delle imprese statunitensi abbia deciso di modernizzarsi, il 93% stia implementando progetti che prevedono l’accesso a nuove tecnologie e il 92% abbia già dato vita agli interventi necessari per digitalizzarsi. Quello della Digital Transformation è un ostacolo che le aziende del Mediterraneo possono superare con l’aiuto di politiche efficaci, moderne e competitive.

L’incentivo del Piano Transizione 4.0 è rivolto a tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato italiano, incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, indipendentemente dalla natura giuridica e dal settore economico di appartenenza.

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