La realtà portuale di Taranto ritorna al centro del traffico marittimo del Mediterraneo. Negli ultimi giorni, dopo cinque anni di assenza, è giunta dalla Turchia la prima nave container del 2020. Il servizio feeder della compagnia francese Cma Cgm è attraccata alla banchina del Molo Polisettoriale. Malta, Taranto e Tunisia sono gli approdi della nave, che poi effettuerà lo stesso percorso in senso inverso. Yilport è il nuovo concessionario del Molo polisettoriale di Taranto che ha lavorato per rimettere in moto l’infrastruttura portuale e il traffico di container.
La notizia è particolarmente importante per lo sviluppo del piano industriale del terminal container e del piano triennale dell’Autorità portuale di Taranto. Un’opportunità che consente di agganciare la crescita dell’occupazione al ripristino delle gru di banchina e alla crescita dei volumi di container movimentati. Il piano industriale pre-coronavirus stabiliva la ricollocazione graduale di tutti i 497 addetti ex Tct, che, dopo un lungo periodo di ammortizzatori sociali, ora sono in carico all’Agenzia per il lavoro portuale. Si pensa anche a una formazione di questo personale in modo da reinserirlo nelle nuove attività della nuova società. Per Yilport Holding, gruppo della Turchia e dodicesimo operatore mondiale nel settore dei terminal container, «l’occasione giusta per portare in Puglia, nel grande porto di Taranto il proprio bagaglio di esperienze specifiche nella gestione del terminal ionico».
Nel servizio Turmed saranno utilizzate quattro navi porta-container da 1300 teu. Saranno collegati il porto di Taranto con Turchia, Malta e Tunisia: una rete di relazioni fornite dalla rete di servizi Cma Cgm che raggiunge oltre 400 porti su scala globale. «Il porto di Taranto riparte con slancio e decine di nostri giovani addetti e professionisti del cluster marittimo ritornano con entusiasmo a lavoro, dopo anni di tribolazioni» ha dichiarato per l’occasione il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci.
La ripartenza del molo poli-settoriale è un primo fondamentale tassello, al quale devono seguire altri investimenti per potenziare le strade e le ferrovie dell’area jonica, altrimenti il rischio è quello di avere la classica cattedrale nel deserto priva di connessioni con il territorio e destinata a fallire. Per fare ciò resta importante incentivare le rete marittima del Mediterraneo, pensando anche alle potenzialità del bacino comune e della vicina Malta. Il principale porto commerciale di Malta è il Malta Freeport Terminals. Fondato nel 1988, il Malta Freeport Terminals ha registrato una notevole crescita negli ultimi anni e attualmente è uno dei più grandi centri di trasbordo e logistica nella regione del Mediterraneo centrale.
Dalla privatizzazione dell’ottobre 2004, il Freeport ha gestito 3,06 milioni di TEU nel 2015. Alcune delle linee di trasporto delle principali compagnie marittime hanno scelto il Malta Freeport Terminals come hub di trasbordo per il Mediterraneo centrale, tra cui le imponenti compagnie 2M: Maersk Line, MSC, CMA CGM, UASC e China Shipping. I clienti del Freeport beneficiano anche dell’elevata tecnologia dell’azienda nel ricorso ai sistemi informatici e la capacità di mantenere elevati gli standard qualitativi. L’attualità logistica del Porto potrebbe divenire un’importante opportunità per le imprese italiane e per quelle pugliesi.
Il Terminali Freeport di Malta ha due terminal container, ovvero Terminal One e Terminal Two.
Il Terminal One ha una lunghezza del molo principale di mille metri con una profondità d’acqua di 17 metri, un’area totale di 539.643 metri quadrati, 10.499 slot di terra del container e 689 punti di riferimento. Malta Freeport Terminals ha anche sviluppato Terminal One West Quay che ha una lunghezza di 290 metri e una profondità d’acqua di 9,5 metri. Il North Quay del Terminal One è dotato di 10 gru Quayside, 3 in grado di raggiungere 25 container, 4 in grado di raggiungere 24 container e 3 in grado di raggiungere 18 container.
Il Terminal 2 ha una lunghezza operativa totale della banchina, per operazioni principali, di 1.173 metri, 4.791 piazzole di terra, 400 punti di guardiamarina e un’area totale di 231.357 metri quadrati. È servito da undici gru Super Quayside Panamax. Una di queste gru è in grado di raggiungere 25 container e di movimentare container 2 x 20 a doppia elevazione, quattro in grado di raggiungere 23 container e di gestire container 4 x 20 o 2 container da 40 in tandem. Riguardo i collegamenti portuali con altri centri vitali dell’isola, a 6,4 Km abbiamo l’aeroporto più vicino: il Malta International Airport. I Servizi aeroportuali sono disponibili per più di 40 destinazioni dirette verso Africa, Europa, Medio Oriente e USA. Una realtà portuale che merita la doverosa attenzione. Non solo benefici logistici e tecnologici ma anche fiscali, sono alla base del successo del Malta Freeport.
Recentemente, con l’obiettivo di imprimere una svolta nel traffico commerciale del Mar Mediterraneo, è stato inoltre lanciato il progetto “Porto 6.0” dall’Autorità di sistema portuale del Mar Ionio, Porto di Taranto, insieme a Studi ricerche Mezzogiorno con la presentazione del Piano operativo triennale 2020-2022. Nuove proposte per la logistica marittima e l’importanza dei Porti in tutto il Mediterraneo e per la ripresa economica di Taranto.