La crisi preme ma le imprese hanno gli strumenti per farvi fronte: network, innovazione e formazione. A rilanciare il messaggio è Sergio Passariello, CEO di Euromed International Trade, la società di consulenza alle imprese specializzata in attività legate all’internazionalizzazione. Ma che in questi tempi sta impiegando nuovi sforzi per integrare nella sua proposta servizi legati alla digitalizzazione, nonché per stringere rapporti con le associazioni di impresa.
“Siamo alla fine di un anno molto complesso, ma nella speranza che la luce in fondo al tunnel si avvicini rapidamente, stiamo continuando di giorno in giorno a correre per farci trovare pronti all’appuntamento con la ripresa. Di giorno in giorno lavoriamo per costruire partnership e relazioni con imprese, associazioni e istituzioni perché la sfida che ci spetta è comune. E’ una sfida che riguarda l’Italia e il Made in Italy, e che se vinta con la forza del network porterà ricadute positive su ogni singola realtà economica” esordisce Passariello, che avverte: “Sarebbe un errore agire individualmente vedendo la concorrenza nelle aziende a noi vicine e nel mercato interno, che rispetto a chi opera nello stesso settore. La vera sfida da vincere è sulla scena globale con i competitors europei e internazionali. Se riusciremo ad avere la meglio come sistema Italia, la torta da spartire sarà grande e ogni azienda riuscirà ad assicurarsi la sua importante fetta di mercato“.
Altro capitolo riguarda la rincorsa all’innovazione. La crisi da Covid ha accelerato numerosi processi in termini di digitalizzazione, quali lo smart working, ma questo deve essere solo l’inizio, perché anche con la ripresa nulla tornerà esattamente come prima. “Agire in un contesto globale – continua Sergio Passariello – richiede una struttura tecnologica adeguata per implementare pratiche quali l’eCommerce, la sicurezza informatica, il web marketing e la web reputation, la conservazione e la tutela dei dati, la partecipazione a eventi fieristici anche a distanza. I processi innovativi devono essere incentivati e sostenuti, soprattutto nei confronti delle Piccole e Medie Imprese chiamate e reinventarsi e ad allargare i propri orizzonti per continuare a nutrire una speranza di crescita“.
Da qui il salto è breve all’ultimo, ma non meno importante, grande capitolo da affrontare: la formazione. “Non basta insegnare ai giovani un lavoro sul campo, per consentire loro di fare il “compitino” quotidiano. Serve richiedere loro una mentalità al passo con i tempi in cui vivono, da valorizzare per lo sviluppo dell’azienda anche in termini propositivi. Per questo è fondamentale legare le proposte educative alle esigenza del mondo produttivo, coltivando competenze tecniche e ingegneristiche che rispetto al passato siano legate anche a conoscenze linguistiche, tecnologiche ed economiche di stampo globale” conclude Sergio Passariello, che per favorire questa esigenza ha investito in un ramo specifico di sevizi legato alla formazione del personale, lanciando corsi di Export Manager, Project Manager, EU Project e Franchising, oltre che stabilendo partnership con istituti di Alta Formazione in ambito nazionale e internazionale per consegnare ai giovani conoscenze linguistiche e tecnologiche.
Lasciamo quindi alle spalle questo anno difficile senza rammarico e con un messaggio di speranza, preparando sin da oggi un nuovo futuro di benessere.