Nell’ottobre del 2019, alla luce dei continui negoziati sulla nuova PAC, la Commissione Europea aveva proposto un regolamento transitorio, per estendere fino alla fine del 2021 la validità del quadro attualmente in corso. Durante i lavori per raggiungere i negoziati apparve evidente che non sarebbe stato possibile completare i negoziati sul Quadro finanziario pluriennale e sulla prossima generazione di programmi di finanziamento UE in tempo, perché i Piani strategici nazionali, con cui gli Stati membri gestiranno i fondi della Politica agricola comune, fossero operativi dal 1° gennaio del 2021. Dal momento che il negoziato sulla riforma della PAC è ancora in corso, che la Commissione europea dovrà tradurre l’accordo in atti legislativi e che gli Stati membri hanno bisogno di tempo per sviluppare i rispettivi Piani strategici nazionali. Nel giugno di quest’anno, il Parlamento europeo e il Consiglio hanno concordato di estendere le regole in vigore per due anni, fino alla fine del 2022.
Il regolamento transitorio approvato dalla plenaria permetterà quindi di continuare a finanziare i Programmi di sviluppo rurale e di poter elargire i pagamenti diretti alle imprese agricole, garantendo una transizione senza problemi alla nuova PAC dal 2023. Importante sottolineare che sono state previste semplificazioni per gli indennizzi agli agricoltori che hanno subito perdite causate da avversità atmosferiche, epizoozie o fitopatie e da infestazioni parassitarie e un margine di manovra più ampio per consentire agli Stati membri di sostenere maggiormente gli agricoltori durante la crisi sanitaria che stiamo vivendo. Un passo ulteriore per l’estensione dell’attuale PAC fino alla fine del 2022 e sull’utilizzo dei circa 8 miliardi di fondi europei aggiuntivi per l’agricoltura, previsti dal pacchetto europeo per la ripresa Next Generation EU.
Due le priorità individuate dai negoziatori per l’utilizzo di queste risorse: ambiente, clima e benessere animale, cui dovrà andare il 37% dello stanziamento assegnato a ciascun Paese membro, e trasformazione digitale e sociale, con particolare attenzione alla promozione dell’agricoltura di precisione, dell’accesso alle tecnologie ICT e al rafforzamento dei mercati locali, cui spetta il 55% dei fondi. “Dopo settimane di attesa, grazie all’accordo raggiunto sul bilancio europeo 2021-2027, mettiamo nero su bianco all’impegno preso con i nostri agricoltori, produttori e aree rurali: due anni di estensione dell’attuale Politica agricola comune e, già da gennaio 2021, oltre 8 miliardi di euro a sostegno del settore, duramente colpito dalla pandemia da Covid-19”, ha commentato Paolo De Castro, relatore per il Parlamento europeo del Next Generation Eu per lo sviluppo rurale, che ha commentato l’esito del voto a larghissima maggioranza con il quale l’Assemblea plenaria a Bruxelles ha dato il definitivo via libera agli aiuti straordinari stanziati dall’Unione.
La società Euromed International Trade può dare il suo contributo per informare, far comprendere e avvicinare le imprese ai Programmi di sviluppo rurale lavorando alla creazione di piani specifici per le imprese e dando priorità alle tematiche individuate dai negoziatori per l’utilizzo delle nuove risorse.
Widget not in any sidebars