Una misura inserita nella Legge di Bilancio 2021 punta a scongiurare la probabile ondata di fallimenti dovuti alle perdite che sono state registrate dalle aziende nel corso dell’anno 2020.
Secondo il provvedimento, le perdite che le società di capitali hanno realizzato nell’esercizio in corso al 31 dicembre 2020 potranno essere coperte con l’approvazione del bilancio 2025. Anziché imporre la ricapitalizzazione o la liquidazione, la misura consente dunque alle aziende di ripianare le perdite nei prossimi cinque anni.
A poter beneficiare della norma sono anche le società con esercizio a cavallo d’anno, con il richiamo alle “perdite maturate nel periodo in corso al 31/12/2020”, ad esempio in riferimento a un esercizio di bilancio che va dal 1° luglio 2020 al 30 giugno 2021: queste potranno usufruire della sospensione anche in riferimento alle eventuali perdite maturate nella prima parte del nuovo anno appena iniziato.
Con l’emendamento che ha avuto come primi firmatari i deputati Camillo D’Alessandro (Italia Viva) e Gianni Dal Moro (Partito Democratico) le imprese vengono così salvate dal destino beffardo di una liquidazione automatica a causa di passività per le quali, in una situazione di crisi ancora in corso, non avrebbero la forza di destinare risorse al salvataggio, almeno nell’immediato. Potranno invece ripianare tutto tra ben cinque esercizi, in una situazione si spera del tutto superata.
Le perdite oggetto di sospensione dell’obbligo “ricapitalizza o liquida” dovranno essere indicate separatamente nella nota integrativa in specifici prospetti che riportino le movimentazioni intervenute, in modo tale da tenere distinte eventuali perdite future, registrate nell’arco dei prossimi cinque anni, che non possono godere di questa agevolazione.