L’Università del Salento, il Consiglio per la ricerca in agricoltura “Crea”, insieme a quattro consorzi di tutela e 55 aziende del territorio pugliese hanno dato vita al Distretto produttivo agroalimentare di qualità del vino di Puglia che ha l’obiettivo di “unire gli operatori della filiera del vino pugliese nel nome della qualità e dell’innovazione“. Il Distretto del vino servirà a favorire la crescita qualitativa delle imprese e del patrimonio rurale, ad integrare nuovi strumenti e tecnologie come la blockchain per la tracciabilità del prodotto, a promuovere la formazione nel campo della viticoltura, ad attivare protocolli d’intesa con Università ed enti finalizzati alla realizzazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo competitivo, e a promuovere azioni di marketing e strategie per l’internazionalizzazione dell’intero comparto.
“La partecipazione a questo distretto rappresenta per il Crea un’occasione unica per valorizzare la straordinaria biodiversità vitivinicola del Salento, ma anche la potenziale crescita di vitigni come il Primitivo, dal grande potenziale produttivo e dalla inimitabile struttura”, afferma il Direttore del CREA Riccardo Velasco. “Stiamo lavorando per pianificare la strategia di valorizzazione unitaria del brand Puglia in grado di abbracciare tutti i sistemi produttivi a partire dall’agroalimentare“, ha dichiarato l’assessore all’Agricoltura della Regione Puglia, Donato Pentassuglia.
Il Distretto del vino di Puglia, nel nome della qualità e dell’innovazione, sposa gli obiettivi dell’impegno intrapreso dalla Regione. Generando rete si è più forti e la politica sana non può che sostenere queste iniziative di crescita per l’economia e il territorio. “Il distretto consentirà di sfruttare le sinergie di sistema, favorendo l’integrazione dinamica tra i diversi attori territoriali che compongono le filiere di qualità, a partire dall’Università che può avere un ruolo strategico per conciliare innovazione e tradizione e rendere più competitiva e sostenibile la filiera vitivinicola”, ha rimarcato il Magnifico Rettore dell’Università di Lecce, Fabio Pollice. Generare una rete tra imprese, esperti e protagonisti del territorio può aiutare a promuovere il vino pugliese all’estero. Gli imprenditori e gli export manager del vino stanno rivedendo la propria azione commerciale poiché quando si deve comunicare un nuovo vino, una nuova etichetta o un cambio packaging cambiano le modalità di confezione e di presentazione di un prodotto studiate in funzione della vendita.
Nel caso della conoscenza del vino italiano all’estero, presentare l’azienda attraverso un innovativo portale digitale, promuovere le peculiarità del territorio, inviare un articolo sui vitigni autoctoni ai quali l’azienda è legata, può apparire una mossa vincente affiancando anche un buon utilizzo dei social network adattati al contesto geografico che si vuole scrutare e analizzare. Attualmente, possiamo visionare una nutrita attenzione nei confronti della qualità del prodotto e la divulgazione attenta delle proprie peculiarità appare importante. La riconoscibilità del marchio è fondamentale per attirare la fiducia del consumatore. La prospettiva nell’immediato futuro per le imprese del vino italiano è quella di aumentare l’autorevolezza del proprio brand e far emergere la forza e le caratteristiche del territorio in cui l’azienda opera.
Intercettare nuove progettualità di lavoro condivise per contrastare l’eccesso della forza contrattuale degli importatori è una chiave di svolta. Investire in implementazione del network e in comunicazione efficace può generare prospettive interessanti per la ripartenza delle imprese del vino del territorio pugliese e per una loro capillare diffusione all’interno del panorama commerciale internazionale. Euromed International Trade propone alle imprese del network impegnate e desiderose di entrare sui mercati internazionali, un’offerta completa di servizi integrati. Un approccio completa di servizi, dall’individuazione delle aree e dei mercati esteri in cui operare, alla definizione delle strategie d’ingresso, al coinvolgimento di tutta l’organizzazione aziendale nello svolgimento delle attività operative connesse all’internazionalizzazione e alla comunicazione delle peculiarità del prodotto specifico.
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