Lo sviluppo del Marocco passa attraverso un’agricoltura basata su innovazione e sostenibilità. L’argomento è stato affrontato nel corso del webinar Agribusiness in Marocco, che si è tenuto lo scorso Giovedì 15 Aprile su iniziativa di Euromed International Trade.
Ad aprire i lavori è stato il Zakaria El Kaddouri, Consigliere Economico Ambasciata del Regno del Marocco in Italia, che è partito dall’estrema attualità ricordando come la crisi economica senza precedenti portata dall’emergenza coronavirus abbia portato ad un totale sconvolgimento degli equilibri economici colpendo l’intera catena del valore, ma offrendo anche un’opportunità unica al settore di reinventarsi.
Il periodo emergenziale ha ricordato a tutti l’importanza del settore agroalimentare, che in Marocco ha dimostrato una certa resilienza e capacità produttiva, con una crescita positiva nei primi otto mesi del 2020 grazie a riforme politiche ed economiche che mirano alla crescita, allo snellimento delle procedure burocratiche e allo sviluppo degli investimenti.
L’agribusiness in Marocco genera una ricchezza che vale 11 miliardi di euro, copre 150 mila posti di lavoro e dal 2018 vede nell’Italia il terzo mercato nell’Unione Europea, sia a livello di importazione che nelle esportazioni. Da questi numeri emerge l’importanza di sviluppare politiche agricole e industriali adeguate per venire incontro alle esigenze delle popolazioni soprattutto attraverso la cooperazione tra aziende.
La registrazione del webinar “Agribusiness in Marocco” è disponibile gratuitamente, collegandosi a questo link:
Anche Gennaro Scognamiglio, Presidente di UNCI Agroalimentare, ha rivolto plauso a questa iniziativa tra due Paesi confinanti con interessi di interscambi commerciali importanti, intorno ai 13 milioni di euro. Scognamiglio ha ricordato come il Marocco sia uno dei primi paesi africani anche nella commercializzazione del pescato, in particolare verso l’area del Mediterraneo, e come l’Italia abbia diverse aziende che investono in Marocco sia nell’agroalimentare che nel trasformato dei prodotti ittici.
La parola è poi passata all’analisi di Zouhair Triqui, Segretario Generale di AMDIE, dalla quale è emerso che il Marocco produce una grande varietà di materie prime fresche grazie al clima favorevole all’agricoltura, all’espansione della capacità di irrigazione e a una vasta superficie disponibile. A rafforzare la posizione del Marocco sono anche la posizione strategica (è il Paese africano più vicino all’Europa, con soli 14 chilometri di distanza dalla Spagna, e anche agli Stati Uniti d’America), infrastrutture moderne tra le più sviluppate in Africa, un importante sistema di trasporti e collegamenti marittimi grazie al porto di Tangeri, primo in Africa e tra i più importanti del Mediterraneo. Il Marocco vanta altresì risorse umane ben formate, come tecnici e ingegneri che studiano in loco e all’estero, e quattro zone di accelerazione industriale che offrono un accompagnamento personalizzato per gli investitori in termini di consulenza fiscale, logistica, di sviluppo e di formazione.
In questo contesto l’agroindustria rappresenta un settore strategico, che ha mantenuto standard di normalità anche durante la crisi, e risponde sia alle esigenze del mercato interno che a quello dell’export, grazie anche ad un accordo di libero scambio tra il Marocco e l’Unione Europea in vigore dal 2012.
Il webinar ha visto quindi la partecipazione di Aurélien Baudoin, direttore di Anima Investment Network, che ha presentato questa rete di 400 esperti e attori economici nata per contribuire a promuovere il Mediterraneo come macroarea performante per lo sviluppo delle imprese, e di Caterina Passariello, Project Manager di Euromed International Trade, società di consulenza alle imprese che proprio grazie anche alla partecipazione nella rete anima riesce a compagnare le realtà produttive e commerciali italiane alla ricerca delle migliori opportunità offerte dai mercati internazionali.
Abdessamad El Jaouzi, Ricercatore dell’Associazione Legami, ha concluso i lavori soffermandosi su un aspetto chiave legato al settore agroalimentare: le energie rinnovabili. Il Marocco negli ultimi anni ha deciso di far fronte alla dipendenza energetica investendo nelle energie rinnovabili, e in particolare nell’energia solare, affermandosi tra i Paesi più attivi nella transazione verso l’industria green. Il tasso di energia rinnovabile è fermo al 34% ma negli ultimi anni sono stati investiti diversi miliardi di dollari: un buon viatico in vista degli scenari economici futuri.