L’attualità economica e commerciale italiana per la promozione delle eccellenze all’estero vede l’intensificarsi del dibattito sull’efficacia dei distretti industriali e sulla valorizzazione della filiera locale ad essi legati. Numerosi distretti, come quelli dell’abbigliamento, prevedono una ripartenza economica verso la fine dell’anno 2021. L’emergenza economica conseguenza dell’emergenza sanitaria ha posto numerosi interrogativi agli analisti economici che monitorano il futuro e le prospettive dei distretti economici. Per i distretti dell’abbigliamento della Regione Veneto, in alcuni cluster si respira un profumo di rilancio, limitato all’alto di gamma femminile.
Analizzando il caso specifico del Veneto, attorno all’area leader di Treviso, esiste una produzione qualificata e diffusa tra le province di Vicenza, Padova e Venezia. Nell’ultimo quadrimestre del 2020, secondo i dati di Unioncamere Veneto, la produzione era diminuita del 2,4% (-13,8% il fatturato) e le previsioni indicavano un ulteriore peggioramento trimestrale nell’ordine del 6,5% ma il comparto dell’abbigliamento femminile, fortemente legato alle griffe soprattutto francesi, ha mantenuto eccellenti livelli produttivi, invertendo il trend previsto dagli analisi durante le fasi più acute dell’emergenza sanitaria.
Formazione, innovazione e reshoring sono i tre assi per la ripartenza dei distretti italiani e l’esempio del Veneto può rappresentare un caso studio di eccellenza. Il distretto del tessile si estende da Valdagno (provincia di Vicenza) a Treviso, nella cui provincia riguarda oltre 30 comuni. L’industria dell’abbigliamento trevigiana presenta una forte bipolarizzazione tra imprese piccole-piccolissime e medio-grandi. Una realtà assai dinamica, con ambienti di lavoro fatti di ritmi molto elevati. Nel distretto del tessile la propensione all’export è molto forte e la qualità di prodotto elevata: “per quest’ultima ragione il cliente estero gradisce un rapporto fiduciario diretto con il produttore trevigiano, ottenendo per questa via altresì garanzia di conformità alle sue richieste e rispetto dei tempi di consegna”. Pur essendo allora le vendite concluse direttamente nel distretto del tessile, a volte sono presenti anche appoggi a proprie forze di vendita all’estero ed in certi casi si costituiscono società con partner stranieri. Quest’orientamento e l’impegno alla salvaguardia del “made in Italy” fanno sì che la fase di design e concettuale sia utile a promuovere all’estero il distretto del tessile.
Come per il distretto della bioedilizia, si tratta di un insieme di imprese del settore moda prevalentemente trevigiane, ma allargate territorialmente a tutta la regione che hanno aderito al Patto di sviluppo del distretto imprese con l’adesione da parte di aziende di tutte le province del Veneto.