L’Accordo Stati Uniti-Messico-Canada (USMCA) è riuscito a far emergere anche le opportunità economiche e le future prospettive commerciali del Messico, valorizzate dall’azione del presidente Andres Manuel Lopez Obrador. Tra i progetti più ambiziosi messi in campo da Lopez Obrador c’è quello di rilanciare economicamente l’intera regione sudorientale del Messico, tra le zone storicamente meno sviluppate del Paese, cercando di ridurre il divario con le regioni settentrionali beneficiate dalla vicinanza con il mercato degli Stati Uniti.
Il diritto ad un lavoro giusto e sostenibile è uno dei pilastri del trattato che sancisce il pieno rispetto degli obblighi di lavoro nell’accordo commerciale. Comprende un allegato sulla rappresentanza dei lavoratori e sulla contrattazione collettiva, in base ai quali il Messico si impegna a intraprendere provvedimenti legislativi specifici per garantire l’effettivo riconoscimento delle leggi. Inoltre, include nuove disposizioni come proibire l’importazione di merci prodotte dal lavoro forzato, far fronte alla violenza contro i lavoratori che esercitano i loro diritti sindacali e garantire la protezione dei lavoratori migranti in base alle leggi sul lavoro. L’accesso al mercato e la libera circolazione delle merci sono considerati punti centrali per il governo del Messico. L’obiettivo è quello di facilitare la circolazione dei manufatti tra i tre Paesi, eliminando le disposizioni non più rilevanti e aggiornando i riferimenti chiave dell’attuale esecutivo messicano.
Secondo il Presidente Lopez Obrador, l’USMCA porterà più stabilità in Messico, in quanto è la più aperta delle tre economie. I cambiamenti dovrebbero aiutare il Paese a rafforzare la sua posizione di fornitore di beni di alto livello, impegnato a rispettare standard di qualità internazionalizzati. Il governo messicano ha promosso anche altre opzioni per l’espansione del commercio, come l’apertura del commercio automobilistico con il Brasile. L’accordo consente l’intensificarsi di azioni di investimento infrastrutturali e opportunità di business anche per le imprese europee e per quelle italiane. La Confederazione delle Camere Industriali Messicane ha recentemente presentato un portafoglio di 36 progetti d’investimento aperti al capitale privato nazionale e internazionale, per un totale di 3.5 miliardi di dollari. Il grosso delle offerte, 22 progetti per circa 2.5 miliardi di dollari, riguarda il settore di comunicazione e trasporti: sviluppo o miglioramento di autostrade, ferrovie, aeroporti, porti e trasporti marittimi.
A trainare questi 36 progetti, le grandi opere portate avanti con determinazione dal Presidente Lopez Obrador che ha dato prova di portare a compimento le sue promesse sfidando più di una resistenza burocratica o politica. Infrastrutture che promettono lo sviluppo di un’articolata rete di servizi accessori. Tra le opere più importanti ricordiamo il “Treno Maya”, linea ferroviaria da oltre 1.500 chilometri che collegherà le principali mete turistiche della regione: dalla zona archeologica di Palenque alla città di Cancun, dalle rovine Maya di Chichen Itza, Calakmul e Tulum fino a località come Campeche e Mérida. Binari che serviranno non solo a muovere il turismo, ma anche le merci e a garantire la mobilità locale. Binari che fanno riflettere sull’importanza di intrattenere relazioni commerciali ed economiche con il Messico e i Paesi dell’UMSCA.
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