Il Piano transizione 4.0 ha allargato il suo raggio di azione anche alle imprese legate all’agricoltura, che hanno risposto con grande interesse alle agevolazioni per gli investimenti in digitalizzazione, cui a breve dovrebbero aggiungersi i contributi per l’agricoltura di precisione e il rinnovo automezzi previsti dal Recovery Plan. Oltre ai crediti di imposta del Piano Transizione 4.0, le imprese agricole potranno quindi contare su una ulteriore forma di agevolazione a sostegno degli investimenti in digitalizzazione.
Il PNRR prevede che i contributi in conto capitale per l’ammodernamento dei macchinari agricoli possano essere concessi sia per l’introduzione di tecniche di agricoltura di precisione, che permettano la riduzione dell’utilizzo dei pesticidi del 25-40 per cento a seconda dei casi applicativi e per l’utilizzo di tecnologie di agricoltura 4.0, che per sostituire i mezzi agricoli più inquinanti, passando da Euro 1 a Euro 5. I contributi del Recovery dovrebbero sostenere anche gli investimenti per l’ammodernamento della lavorazione, dello stoccaggio e del confezionamento di prodotti alimentari. I contributi dovrebbero incentivare in particolare gli interventi diretti a migliorare la sostenibilità del processo produttivo, a ridurre e/o eliminare la generazione di rifiuti e a favorire il riutilizzo a fini energetici. Tale processo di innovazione per le imprese dell’agricoltura e dell’agroalimentare italiano potrebbe contribuire alla crescita dell’export dei prodotti italiani, valorizzando i prodotti, la sostenibilità e i processi organizzativi aziendali. Una crescita che potrebbe sostenere anche il comparto della frutta italiana. Il commercio mondiale di frutta si è ampliato di circa 34 milioni di tonnellate negli ultimi due decenni. Una crescita che, in termini relativi, corrisponde ad un aumento del 77%. Le numerose famiglie frutticole possono essere raggruppate in tre categorie principali: banane, agrumi e pomacee. Tre categorie che hanno registrato una flessione nell’ultimo ventennio: la quota di mercato delle banane è passata infatti dal 30% al 27%, quella degli agrumi dal 23% al 20% e quella delle pomacee dal 16 al 14%.