Dopo che l’emergenza globale Covid-19 ha frenato anche la formazione, con 220 milioni di studenti in tutto il mondo coinvolti da uno stop di corsi e lezioni, l’UNESCO ha condotto un’indagine per fornire una panoramica sullo stato attuale del mondo dell’istruzione e universitario.
I risultati dell’indagine forniscono spunti di grande interesse su come alcuni Paesi siano stati in grado di trasformare le sfide – portate dalla rapida digitalizzazione dell’istruzione – in opportunità, attraverso un forte sostegno dei governi e la cooperazione internazionale.
Lo studio UNESCO ha cercato, in particolare, di valutare il diverso impatto che la pandemia ha avuto sui sistemi di istruzione superiore in termini di accesso, equità e qualità dell’insegnamento e dell’apprendimento, operazioni universitarie, sfide nazionali, questioni emergenziali e risposte strategiche.
I risultati chiave per le varie categorie di valutazione sono riassunti nel seguente schema.
- Modalità di insegnamento e apprendimento: il principale impatto dell’emergenza Covid-19 sull’insegnamento e l’apprendimento è stato l’aumento dell’istruzione online. Webinar e fad sono diventati la modalità di insegnamento più popolare.
- Accesso: l’impatto dell’emergenza sulle iscrizioni in termini numerici varia a seconda delle regioni del mondo e dei livelli di reddito. I paesi ad alto reddito, europei e nordamericani in particolare, sono stati in grado di affrontare meglio gli effetti negativi grazie a forme di sostegno finanziario dei Governi, che ha favorito una crescita delle iscrizioni interne.
- Mobilità internazionale: la mobilità degli studenti, naturalmente, ha subito un duro colpo, colpendo in modo significativo gli studenti con uno sguardo internazionale, ma la transizione virtuale è stata in grado di compensare o addirittura sostituire, anche per il futuro, la mobilità fisica.
- Personale universitario: nonostante la chiusura di molte università, l’impatto del Covid-19 sul personale universitario rispetto all’anno accademico precedente è stato limitato.
- Interruzione delle attività di ricerca e sviluppo: il Covid ha portato alla sospensione e alla cancellazione di numerose attività di insegnamento e di ricerca a livello globale.
- Ampliamento della disuguaglianza: l’impatto della pandemia sulle finanze delle università ha evidenziato ed incrementato le forme di disuguaglianza nel mondo universitario, naturalmente a vantaggio di scuole e atenei che hanno potuto contare in sostegni finanziari governativi o da parte di enti privati.
- Lavori di manutenzione: il forte impatto della pandemia sulla possibilità di eseguire lavori nelle strutture ha portato a una riduzione della manutenzione e dei servizi nei campus, e alla chiusura di campus universitari in tutto il mondo.
- Sfide nazionali: la salute e l’adattamento a nuovi modi e modelli di insegnamento sono le principali preoccupazioni per gli studenti e le istituzioni.
- Transizione dall’istruzione superiore al lavoro: la significativa riduzione delle opportunità di lavoro ha reso più difficile la transizione dagli studi universitari al mercato del lavoro. I datori di lavoro sono anche alla ricerca di candidati con competenze tecnologiche sempre più elevate.
- Priorità nazionali: sono necessarie opzioni strategiche per le esigenze specifiche di ciascun Paese al fine di migliorare le infrastrutture e la disponibilità di dispositivi digitali per l’apprendimento online o a distanza, così come per sostenere gli insegnanti e promuovere una maggiore collaborazione internazionale nella ricerca e nella politica dell’istruzione
Il sondaggio globale è stato indirizzato ai 193 Stati membri dell’UNESCO e agli 11 membri associati. Sessantacinque paesi hanno presentato risposte, 57 delle quali sono state utilizzate per l’analisi che ha dato forma al rapporto.