Il Governo del Québec e la Provincia Autonoma di Trento confermano gli importanti legami che li uniscono, in particolar modo nell’ambito della ricerca e dell’innovazione. Campi in cui le opportunità di collaborazione spaziano dall’intelligenza artificiale, al settore dell’edilizia in legno, passando dalla bioeconomia, all’agricoltura sostenibile e alla ricerca biomedica. Ed è proprio nel campo delle scienze della vita, che si inserisce il progetto selezionato dalla Delegazione del Québec a Roma, in collaborazione con l’Unità internazionalizzazione della Provincia autonoma di Trento e la Fondazione Hub Innovazione Trentino (HIT) nell’ambito del Programma di sostegno alle iniziative locali del Governo del Québec. “Un ringraziamento alla delegazione del Québec in Italia per l’attenzione mostrata nei confronti del sistema della ricerca e dell’innovazione trentino e per il sostegno ad una sua ulteriore crescita – afferma l’assessore allo sviluppo economico, ricerca e lavoro della Provincia autonoma di Trento, Achille Spinelli –. Ci auguriamo che l’alleanza con il Québec, una delle realtà territoriali più dinamiche e tecnologicamente avanzate dell’intero Nord America, possa svilupparsi e strutturarsi ulteriormente”.
Nello specifico, il delegato del Québec in Italia, Marianna Simeone, ha recentemente firmato una convenzione con il docente universitario e direttore del dipartimento di biologia cellulare, computazionale e integrata dell’Università di Trento (Cibio), Paolo Macchi, per elargire una sovvenzione al progetto. Tale contributo sarà utilizzato per una ricerca guidata dal professor Peter Arthur Irene De Wulf rivolta allo sviluppo di una nuova classe di farmaci antitumorali che, a differenza delle attuali terapie, non andrebbero a distruggere i microtubuli – elementi chiave della divisione cellulare – riducendo significativamente gli effetti collaterali, soprattutto a livello neuronale, della chemioterapia.
Il contributo del Governo del Québec subentra in una fase già avanzata della ricerca e agevolerà il completamento della raccolta dei dati sull’efficacia delle nuove molecole in vitro, passaggio necessario per avviare la sperimentazione vera e propria dei composti in vivo.
“Siamo davvero onorati di poter contribuire alla crescita della ricerca scientifica e dei talenti d’eccellenza del sistema trentino, con cui intratteniamo da tempo relazioni solide” commenta la delegata Marianna Simeone.
Proprio nei giorni scorsi l’addetto scientifico della delegazione del Québec a Roma è stato in visita in Trentino per incontrare l’Università degli Studi di Trento e le Fondazioni di ricerca provinciali nella prospettiva di promuovere nuovi progetti di lavoro congiunto.