Nel corso di una lunga audizione in Commissione Politiche europee del Senato per dare conto dell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il ministro per il Sud e la coesione territoriale Mara Carfagna ha annunciato una serie di nuove iniziative che andranno a delineare meglio la governance e potenziare l’attrattività delle Zone Economiche Speciali (ZES).
In particolare, è allo studio la possibilità di inserire all’interno della programmazione del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2021-2027 una linea finanziaria apposita per l’attivazione di contratti di sviluppo per progetti ad alto contenuto tecnologico e di innovazione, proposti da imprese che operano o intendono operare nelle ZES.
In particolare, è in fase di realizzazione un sistema integrato e coordinato di otto aree portuali, retroportuali e connesse in fase di espansione nelle regioni meridionali e nelle isole maggiori, con burocrazia semplificata, vantaggi fiscali e collegamenti rapidi. Il loro sviluppo sarà possibile grazie alla riforma normativa e agli investimenti inseriti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Questa grande area logistica e produttiva, che sarà chiamata “ZES Italia”, rappresenta una nuova opportunità di investimento e di crescita per il Sud e per tutto il Paese. Il potenziamento delle infrastrutture portuali e ferroviarie, in linea con gli obiettivi della doppia transizione ecologica e digitale, consentirà di creare una grande e moderna piattaforma di scambi e di produzione al centro del Mediterraneo, collegata al resto d’Europa attraverso i corridoi ad alta velocità TEN-T.
Ciascuna area manterrà una propria vocazione in termini produttivi e logistici, così da evitare una concorrenza interna e creare una sinergia, che estenderà i mercati di riferimento, moltiplicherà le occasioni per gli investitori e favorirà lo sviluppo comune.
L’Italia potrà quindi tornare a essere baricentro sia degli scambi Est/Ovest (intercettando le rotte che partono dal Medio ed Estremo Oriente, passano per il Canale di Suez e oggi spesso si limitano a transitare dal Mediterraneo, per indirizzarsi verso i porti atlantici e nord-europei), sia di quelli Nord/Sud (rafforzando le relazioni con i Paesi emergenti del Continente Africano).
Inoltre, nell’ambito di un decreto-legge di prossima emanazione, sarà precisato che il credito d’imposta (fino a un massimo di 100 milioni di euro) sarà valido sia per gli acquisti che per le edificazioni di immobili strumentali all’interno delle aree e si definirà “un percorso normativo semplice e chiaro per le eventuali riperimetrazioni delle ZES”.
Infine, il ministro Carfagna ha annunciato l’intenzione di inserire all’interno dello stesso decreto-legge una norma di riordino della disciplina delle Zone Logistiche Semplificate attivabili nelle regioni del Centro-Nord.