La revisione prezzi è un tema di grande importanza per il settore degli appalti, e le recenti disposizioni del nuovo codice degli appalti ne hanno ulteriormente rafforzato l’importanza.
La norma, introdotta nello schema del nuovo codice appalti approvata il mese scorso in via preliminare dal Consiglio dei Ministri in attuazione dell’articolo 1 legge n. 78/2022 , prevede infatti l’obbligatorietà di una revisione dei prezzi per tutti i contratti di lavori, forniture e servizi, che si applica in caso di variazioni superiori al 5% rispetto al prezzo iniziale, coprendo fino all’80% in più del prezzo originale.
La revisione dei prezzi sarà introdotta per far fronte alle turbolenze attuali sul fronte del caro materiali e dei rincari generalizzati conseguenza degli eventi sanitari e bellici degli ultimi anni. Il meccanismo di revisione, previsto per tutti i contratti, sarà così reso obbligatorio attraverso l’inclusione della clausola di revisione prezzi nei documenti di gara.
Il governo ha inoltre deciso che le regole per la revisione dei prezzi dovranno essere “autoesecutive” e subito operative, richiamando nella norma gli indici sintetici delle variazioni dei prezzi relativi ai contratti di lavori, servizi e forniture, approvati dall’Istat con proprio provvedimento entro il 30 settembre di ciascun anno, d’intesa con il ministero delle infrastrutture e dei trasporti. In questo provvedimento è stata definita ed aggiornata la metodologia di rilevazione, e si stabilirà anche l’ambito temporale di rilevazione delle variazioni.
La norma prevede anche la copertura finanziaria dei maggiori oneri derivanti dalla revisione, che dovrà avvenire nel rispetto delle procedure contabili di spesa, come richiesto dalla delega. Per il 50% si utilizzeranno le risorse appositamente accantonate per imprevisti nel quadro economico di ogni intervento; poi le somme derivanti da ribassi d’asta e infine le risorse di altri interventi gestiti dalla stazione appaltante e collaudati.
In sintesi, la revisione prezzi è una questione cruciale per il settore degli appalti e le nuove disposizioni del codice degli appalti ne hanno rafforzato l’importanza. Il meccanismo di revisione è obbligatorio per tutti i contratti e viene reso operativo attraverso l’utilizzo degli indici sintetici delle variazioni dei prezzi, definiti dall’Istat e con copertura finanziaria garantita dalle risorse appositamente accantonate.
È importante sottolineare che questa revisione prezzi è un meccanismo di protezione per entrambe le parti, sia per l’appaltatore che per l’appaltante. Per l’appaltatore, la revisione prezzi garantisce una maggiore flessibilità nell’adattare i costi a eventuali variazioni del mercato, mentre per l’appaltante, la revisione prezzi garantisce una maggiore stabilità nei costi, evitando possibili aumenti eccessivi.
Fondi PNRR per finanziare la revisione prezzi
Inoltre, la norma prevede la possibilità di utilizzare i fondi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) per coprire i maggiori oneri derivanti dalla revisione dei prezzi. Ciò significa che i progetti finanziati dal PNRR beneficeranno di maggiori risorse per gestire eventuali variazioni dei costi, garantendo così la loro continuazione e completamento.
In generale, la revisione dei prezzi è una questione cruciale per il settore degli appalti e le nuove disposizioni del codice degli appalti ne hanno rafforzato l’importanza. La sua introduzione è un passo importante per garantire la stabilità dei costi e la flessibilità nell’adattarsi a eventuali variazioni del mercato, sia per l’appaltatore che per l’appaltante. Inoltre, la possibilità di utilizzare i fondi del PNRR per coprire i maggiori oneri derivanti dalla revisione dei prezzi rappresenta un’ulteriore garanzia per la continuazione e il completamento dei progetti finanziati dal PNRR.
Va rilevato altresì che il nuovo Codice degli Appalti si basa su due principi fondamentali, stabiliti nei primi due articoli:
- il “principio del risultato”, che indica l’interesse pubblico primario del Codice stesso, riguardante l’affidamento e l’esecuzione del contratto con la massima efficienza e il miglior rapporto qualità-prezzo, rispettando i principi di legalità, trasparenza e concorrenza;
- il “principio della fiducia” nell’azione legittima, trasparente e corretta della PA, dei suoi funzionari e degli operatori economici.
La nuova disposizione va ad innestarsi proprio nell’alveo dei principi giuridici su esposti.