La comprensione dei fenomeni commerciali e sociali aiuta a comprendere anche lo stato delle relazioni politiche e diplomatiche tra due paesi diversi. Un esempio ci giunge dalla Slovenia e dalla Croazia, entrambi in Unione Europea ed entrambi appartenenti alla regione balcanica.
La Croazia e la Slovenia hanno trovato una soluzione al recente divieto, emesso da Lubiana, di transito di tir croati da piccoli valichi doganali. Lo ha annunciato oggi il ministro dei Trasporti di Zagabria Oleg Butkovic in una dichiarazione riportata dall’emittente “N1” e ripresa dall’Agenzia stampa italiana “Agenzia Nova“.
Butkovic ha affermato: “abbiamo raggiunto un accordo con il ministro sloveno dell’Infrastruttura Alenka Bratusek che prevede che i mezzi pesanti, dal peso superiore di 7,5 tonnellate, possono utilizzare anche i piccoli valichi, se muniti di targhe slovene o croate“.
La Slovenia ha chiuso il primo luglio 17 piccoli valichi doganali al passaggio di tir croati. Il lobbista per i Trasporti accreditato per l’Ue Marijan Baneli ha detto che si tratta “della risposta slovena al divieto di transito in un valico utilizzato dagli sloveni per raggiungere più rapidamente l’Ungheria“. Il ministro dei Trasporti della Croazia Oleg Butkovic aveva annunciato di volere chiedere alla Slovenia “uno statuto privilegiato” per i trasportatori croati.
Un dibattito sull’economia, i trasporti e la logistica che in Slovenia e Croazia trova vigore anche dal trasporto via mare e dalle analisi legate alla blue-economy.
Le cifre evidenziano significative ricadute economiche sui territori derivanti dal turismo crocieristico e su traghetti, aliscafi e catamarani, riguardanti anche spese turistiche a terra (escursioni, visite, pernottamenti, pre-post viaggio, shopping, ristorazione ecc). Le toccate nave nel 2019 saranno 3.307 (+7,2%). Si tratta di proiezioni ricavate dalla stime di 23 porti crocieristici dell’Adriatico che nel 2018 hanno rappresentato il 99,7% dei passeggeri movimentati e il 99,3% delle toccate nave.
Sul podio Croazia (1,3 milioni, 25,2%) e Grecia (737mila). In crescita la Slovenia, grazie al porto di Koper (101mila passeggeri; +40,5%).
La Croazia si conferma al primo posto nell’area adriatica (9,56 milioni di passeggeri movimentati, + 0,7%, 48,4% del totale), seguita da Grecia (5,39 milioni, +7%, 27,3%) e Italia (3,29 milioni, +1,8%, 16,7%).