Si è svolta a Matera la tavola rotonda “Malta, il modello possibile della cultura mediterranea da scoprire”, dedicata ai rapporti culturali ed economici tra Malta e la capitale della cultura, Matera.
L’evento è stato organizzato su iniziativa di Malta Enterprise, Agenzia governativa per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, in collaborazione con la Camera di Commercio Italiana a Malta e la Camera di Commercio della Basilicata.
Obiettivo della conferenza, quello di creare e valutare le sinergie operative nel settore della cultura e verificare spazi di investimenti ulteriori tra Matera e la Basilicata con Malta. “Malta e l’Italia non sono vicine solo geograficamente” – ha dichiarato Mario Galea, CEO Malta Enterprise.
“Il legame tra i due paesi ha radici profonde e numerose diramazioni che abbracciano la società, l’economia e i cittadini. Dopo Valletta capitale europea della cultura, lo scorso anno, vogliamo cogliere l’occasione del passaggio del testimone a Matera per discutere le opportunità che l’industria culturale offre ai nostri due paesi”, conclude Galea.
Malta, Matera e la Basilicata hanno davvero tanto in comune.
Un patrimonio artistico culturale inestimabile che va dai Sassi materani alla storia dei Cavalieri di Malta. Un rapporto sociale e culturale che affonda le radici nella cultura classica diffusasi sulle sponde del Mediterraneo.
Il workshop materano ha illustrato le politiche di incentivi che hanno permesso a Malta una crescita esponenziale.
L’ evento ha avuto come focus prioritario quello di analizzare l’ “industria della cultura” nel suo complesso come sfida possibile e sostenibile per i territori.
Il governo maltese è riuscito a diffondere le sue bellezze definendo un’accurata politica di promozione, riqualificazione ed accessibilità del territorio. Elementi essenziali, da comprendere, per il rifiorire dell’economia del nostro meridione.
Un modello che rappresenta una buona prassi mutuabile anche in altri luoghi, soprattutto a Matera, splendida città, con un patrimonio immenso, ma viva di innumerevoli problematiche logistiche per i turisti che vogliono visitarla.
Il confronto con Malta potrebbe generare meccanismi positivi per l’implementazione del turismo, della logistica, della tecnologia legata al terziario e dei trasporti nella città dei sassi. La prossimità tra Malta e l’Italia non è una vicinanza soltanto geografica. I due paesi sono legati a doppio filo per la storia, il passato, il presente e il futuro del Mediterraneo in rapporto a vivibilità, turismo e scambio.
D’altronde, l’isola è divenuta un luogo ideale di vacanza anche per gli sportivi, tra mare, barca, arrampicata, trekking naturalistico, ma anche per tutti coloro che vogliono semplicemente rilassarsi. É considerata uno dei luoghi di vacanza gay friendly, con innumerevoli locali e un’accoglienza aperta e civile. Ovviamente non può mancare un excursus sulla cucina maltese, che ha molto in comune con quella italiana, ma anche araba e di altri paesi europei, frutto di secoli di scambi culturali e commerciali.
Durante i lavori della giornata sono interventi Stanislao Filice e Davide Tosi, in rappresentanza della Camera di Commecio Italiana a Malta e sono state descritte e sviscerate le politiche che hanno permesso a Malta una crescita esponenziale, e del perché il sistema “industria della cultura” nel suo complesso rappresenta una sfida possibile e sostenibile per i territori: come per le maggiori company cinematografiche americane che scelgono l’isola dei Cavalieri come meta per le opere cinematografiche.
Un successo che lega Malta al turismo e alla moneta elettronica. “Nonostante le nostre procedure siano più rigorose”, ha illustrato Germano Arnò, fondatore di Em@ney, l’Istituto di moneta elettronica, con sede a Malta e operativo in tutta l’area Euromed, “le varie funzioni sono molto snelle e veloci. Così, gli operatori rispettano le norme, senza riflessi sull’operatività, mentre le autorità mantengono il controllo sui flussi finanziari ottemperando alle necessità di sicurezza imposte dall’Ue e dai singoli Paesi”.
Numerosi regolatori e agenzie hanno già manifestato interesse nei confronti dei servizi di pagamento Em@ney, perché rispondono alle esigenze di controllo in settori come finanza, promozione e turismo e azzardo.
Non a caso, sono strumenti nati per semplificare le attività della pubblica amministrazione legata alle rigide verifiche della burocrazia.
Ad esempio, di assegno elettronico, se ne parla da tempo. “Questo è il primo assegno nato come strumento elettronico” ha ribadito Germano Arnò, illustrando il lavoro della sua società, “ma con le caratteristiche dell’assegno di carta e, in più, la garanzia di copertura che è sempre mancata agli assegni cartacei. Inoltre: non può essere né smarrito né rubato”.
Malta rappresenta una meta imperdibile per gli appassionati di cultura ma legati alla tecnologia.
Una terra con le strade delle sue antiche città che si popolano ogni anno di turisti che giungono non solo per rilassarsi sulle sue spiagge, ma anche per scoprire l’incredibile patrimonio storico-culturale che l’isola può offrire.
A Gozo ancora oggi si può vedere la grotta dove, secondo la leggenda, viveva la ninfa Calipso.
A Mgarr ci sono Templi megalitici di Ggantija, Patrimonio Mondiale dell’Unesco risalenti al periodo intorno al 4000 a.C., e sono probabilmente le più antiche strutture megalitiche al mondo.
Il successo di Malta nel promuovere il turismo locale deve essere studiato anche dalle numerose comunità del meridione italiano, con l’obiettivo di poter imitare politiche di successo e legarle alla digitalizzazione e all’informatizzazione nell’attrazione delle bellezze locali.
Nel corso degli ultime due anni, Malta è riuscita a proporsi come esempio a livello legislativo in due settori estremamente promettenti per il prossimo futuro: la blockchain e l’intelligenza artificiale.
Un quadro normativo light e non burocratizzato, preciso e chiaro con garanzie certe per gli investitori che guardano a Malta come base per le operazioni legate ai due settori indicati.
Tra i relatori maltesi hanno partecipato ai lavori Noel Zammit di “Heritage Malta”, Albert Marshall di “Arts Council Malta”, Massimo Sorti dell’Istituto di Cultura italiano a Malta e Andrea Nurchi di “Malta Enterprise”.