La Norvegia si conferma sempre più un ottimo mercato per il vino italiano.
In una recente intervista, Lars G Rein-Helliesen, manager e sommelier nel settore ristorazione e co-fondatore di una delle aziende import di vino Italiano più importanti della Norvegia, ha dichiarato:
“La Norvegia è un mercato piuttosto conservativo e per questo in passato ha sempre preferito i vini francesi. Tuttavia, l’interesse nei confronti dei vini italiani è cresciuto costantemente dalla fine degli anni ’90, e dalla seconda metà dello scorso decennio l’Italia ha superato la Francia come primo Paese produttore per volume di vendite nel nostro mercato, e il divario è in aumento. Ad ogni modo, nonostante un gran numero di cantine e di vini italiani stiano ottenendo buoni risultati in Norvegia in termini di vendite, molti produttori non sono presenti e c’è ancora molto territorio da coprire: diverse regioni e aree sub-regionali devono ancora mostrare il loro potenziale“.
Nel 2016 la Norvegia ha importato merci dall’Italia per 18,3 miliardi di corone e nel 2015 per 18,4 miliardi di corone. L’Italia è al decimo posto per le esportazioni verso la Norvegia.
Le importazioni consistono principalmente in macchinari industriali, semilavorati, generi alimentari e di consumo, automobili, abbigliamento e mobili.
Oltre il 30% di tutto il vino venduto in Norvegia proviene dall’Italia, e il 41% è vino rosso. Negli ultimi anni un ottimo lavoro è stato svolto dall’Ambasciatore italiano in Norvegia Alberto Colella sulla scia dell’ex ambasciatore Giorgio Novello.
In Norvegia la commercializzazione al dettaglio e la promozione di alcolici è strettamente regolamentata.
La vendita al dettaglio è effettuata in regime di monopolio pubblico dalla Vinmonopolet AS, presso il quale si concentra circa il 70% degli acquisti, calcolati in litri, dei consumatori norvegesi.
Il restante 30% è assorbito dal canale Ho.Re.Ca. (15%) e dall’acquisto di alcolici nei punti vendita “Duty free” degli aeroporti e porti internazionali presenti nel territorio norvegese (15%, in forte crescita).
Nel 2017 l’Italia si è confermata leader del mercato norvegese dei vini con una quota di mercato del 34%, seguita a notevole distanza da Francia e Spagna.
L’Italia è il solo Paese produttore a figurare a primi tre posti per litri venduti in tutte e quattro i segmenti di mercato: prima nei rossi e nei frizzanti, seconda nei rosé, terza nei bianchi.
La leadership italiana è determinata dall’ottimo andamento delle vendite di nostri vini rossi, su cui si concentrano i quasi due terzi degli acquisti totali presso il monopolio. Il primato in questo segmento è dovuto al miglior rapporto qualità-prezzo che la nostra produzione riesce ad offrire al cliente norvegese, sia nei vini da tavola economici che per quanto riguarda le bottiglie di prezzo medio-alto.
Soddisfacente la situazione anche nel segmento dei frizzanti che sta registrando il maggior incremento nelle vendite.
Al successo dei vini italiani contribuisce anche una intelligente azione di promozione che privilegia la costante presenza su questo mercato attraverso missioni dei produttori vinicoli organizzati nei relativi consorzi, sovente strutturati su base regionale, come Piemonte e Veneto.
Un buon vino, per via delle tasse, ha un prezzo per bottiglia che parte da 30/40 euro, che sono “assolutamente sostenibili da un consumatore medio norvegese”, visto che il reddito medio è molto alto.