Non ci sono dubbi – dichiara Sergio Passariello Presidente di Imprese del Sud – bisogna distinguere tra cittadini e imprese “evasori”, che si arricchiscono nascondendo redditi allo Stato, e contribuenti che non riescono a soddisfare le richieste del fisco a causa della crisi e dei ritardi nei pagamenti della Pubblica Amministrazione.
Non possiamo più tollerare che lo Stato si comporti come un usuraio – precisa Passariello – Quando si tratta di recuperare, è velocissimo nell’attivare le procedure esecutive, quando invece si tratta di pagare le Imprese per servizi e lavori ricevuti, arriva finanche a vietare i pignoramenti, nei suoi confronti, per Legge. Se poi, aggiungiamo che molti cittadini e imprenditori, sono anche costretti a subire processi penali, il quadro è completo.
Le forze politiche che si candidano a governare l’Italia – continua Passariello – devono affrontare questi problemi, proponendo e mettendo in campo misure concrete e non assurde soluzioni che rasentano il ridicolo.
Siamo contrari, in modo assoluto – precisa Passariello – al pagamento dei debiti della PA con Titoli di Stato, cosa ce ne facciamo? Saremmo costretti a rivolgerci alle banche per attivare ulteriori prestiti, per monetizzarli. Siamo stanchi di regalare i nostri soldi al sistema bancario, che fine ha fatto la legge sulle compensazioni fiscali? Perchè quella norma non trova applicazione concretamente?
E’ necessario ridurre il potere dei burocrati e snellire le procedure. E’ proprio nei meandri della burocrazia che si annida la corruzione, quella che alimenta il blocco della crescita delle nostre imprese e non attrae investimenti esteri.
Auspichiamo – conclude Passariello – che le forze politiche oggi in campo, nella contesa elettorale, si rendano conto che le PMI Italiane sono sull’orlo di un baratro e che senza il loro apporto, specialmente al Sud, il sistema Italia potrebbe implodere, con grandissime ripercussioni ai danni delle future generazioni.
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