L’Africa diventa l’area di libero scambio più grande del Pianeta: 1,2 miliardi di persone e un PIL complessivo di 2.500 miliardi di dollari. La nuova zona commerciale è nata con l’entrata in vigore, lo scorso 1° Gennaio 2021, dell’AfCFTA, un accordo lanciato il 7 luglio 2020 a Niamey, in Niger, che ha visto l’adesione di 53 Paesi africani su 54: soltanto l’Eritrea, per il momento, ha deciso di rimanere fuori.
Secondo un rapporto della Banca mondiale pubblicato lo scorso luglio e intitolato The African Continental Free Trade Area, economic and distributional effects, l’accordo, se attuato integralmente, potrebbe far crescere il commercio interno africano del 52% nell’arco di due anni, aumentando il reddito continentale del 7% ovvero di 450 miliardi di dollari e accelerando la crescita dei salari per le donne. Secondo le prime stime almeno 30 milioni di persone potrebbero così uscire dalla soglia povertà estrema entro il 2035.
Quello che contraddistingue l’AfCFTA rispetto ad altri accordi di libero scambio sottoscritti nel resto del mondo è un cambio di marcia rispetto al basso livello di commercio intracontinentale da cui partono i contraenti. Gli anni del colonialismo hanno infatti limitato la realizzazione di infrastrutture adeguate al commercio fra Paesi confinanti, favorendo invece i collegamenti portuali da cui i prodotti potevano essere imbarcati verso l’Europa. E nei primi decenni dell’era post-coloniale, dopo l’indipendenza riconosciuta ai vari Stati del vecchio continente, gli obiettivi di autosufficienza perseguiti da tanti leader africani mediante l’istituzione di imprese pubbliche fallimentari, nonché politiche protezioniste, dazi altissimi e regole commerciali burocratiche e spesso poco coordinate, hanno ostacolato l’integrazione del continente.
Il nuovo accordo odierno rappresenta dunque un cambio di passo epocale e rivoluzionario, che vedrà per la prima volta i Paesi africani in via di sviluppo organizzarsi per aumentare il commercio intraregionale nell’ottica di una crescita comune, e mettendo da parte logiche concorrenziali che per troppo tempo sono state alla base di una “guerra tra poveri”.
Ad accogliere con grande soddisfazione il nuovo accordo AfCFTA è Euromed International Trade, la società di consulenza per l’internazionalizzazione delle imprese che ha sempre creduto nelle potenzialità del continente africano. “La nostra realtà – commenta Sergio Passariello, CEO di Euromed – ha coltivato negli anni un rapporto privilegiato con i principali attori economici commerciali dell’Africa grazie a una presenza attiva nella piattaforma Anima Investment Network con sede a Marsiglia e in quanto membri di ASCAME, l’Associazione delle Camere di Commercio del Mediterraneo. Con entrambe queste realtà abbiamo focalizzato l’attenzione nel Mediterraneo allargato come macro-area economica di rilancio per le nostre imprese, cogliendo al volo le opportunità in arrivo da un continente africano in rampa di lancio per lo sviluppo di partenariati commerciali e di investimento, di innovazione e imprenditorialità, e per l’internazionalizzazione delle aziende. Con l’entrata in vigore del nuovo accordo di libero scambio africano, possiamo oggi garantire una marcia in più alle aziende italiane desiderose di investire negli emergenti mercati africani per potenziare il loro business“.