Dopo la Sentenza n.35/2015 della Corte Costituzionale che ha generato molti dubbi sugli avvisi di accertamento inviati dall’Agenzia delle Entrate e sulla loro validità giuridica, molti i lettori che hanno chiesto chiarimenti in merito ai poteri di firma dei Dirigenti oggi in discussione.
In questo breve articolo, cercheremo di fornire un quadro chiaro sul ruolo dei Dirigenti e sul loro operato.
Come si accede alla qualifica di dirigente nella P.A.?
L’accesso alla qualifica di dirigente nelle amministrazioni statali, anche ad ordinamento autonomo, è disciplinato dall’art. 28 del d.lgs 30 marzo 2001, n. 165 ed avviene tramite concorso per esami indetto dalle singole amministrazioni ovvero per corso-concorso selettivo di formazione bandito dalla Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione. I requisiti necessari per la partecipazione al concorso per esami ovvero al corso-concorso sono indicati, rispettivamente, nei commi 2 e 3 dell’articolo in argomento. Al concorso per esami possono essere ammessi i dipendenti di ruolo delle pubbliche amministrazioni, muniti di laurea, che abbiano compiuto almeno 5 anni di servizio in posizioni funzionali per l’accesso alle quali è richiesto il possesso del diploma di laurea ( per i dipendenti delle amministrazioni statali reclutati a seguito di corso-concorso, il periodo di servizio è ridotto a quattro anni). Sono, altresì, ammessi i soggetti in possesso della qualifica di dirigente in enti e strutture pubbliche, muniti del diploma di laurea , che abbiano svolto per almeno due anni funzioni dirigenziali. Sono, inoltre, ammessi coloro che hanno ricoperto incarichi dirigenziali o equiparati in amministrazioni pubbliche per un periodo non inferiore a cinque anni, purchè muniti di diploma di laurea. Sono altresì ammessi i cittadini italiani, forniti di idoneo titolo di studio universitario, che hanno maturato, con servizio continuativo per almeno quattro anni presso enti od organismi internazionali , esperienze lavorative in posizioni funzionali apicali per l’accesso alle quali è richiesto il possesso del diploma di laurea.
Che cos’è l’interpello?
È una procedura di natura amministrativa che la Direzione generale per il personale civile avvia periodicamente (in genere due volte l’anno) al fine di provvedere alla copertura dei posti di funzione dirigenziale vacanti, consentendo ai dirigenti interessati di avanzare le proprie candidature, sulla base di un curriculum vitae. La procedura prende avvio con la pubblicazione di una circolare riportante i posti di funzione dirigenziale vacanti e termina con un decreto di assegnazione (ex artt. 4 e 14 d.lgs 165/01) del Sig. Ministro.
Chi sono i dirigenti di prima e seconda fascia?
I dirigenti di prima fascia sono i dirigenti titolari di uffici dirigenziali di livello generale o equivalenti. I dirigenti di seconda fascia sono i dirigenti titolari di uffici dirigenziali di livello non generale (Divisioni, Reparti) ovvero i dirigenti titolari di uffici dirigenziali di livello generale o equivalenti che non abbiano ancora compiuto nell’incarico un certo numero di anni.
Che cos’è il Ruolo dei Dirigenti?
Il Ruolo dei Dirigenti, disciplinato dall’art. 23, d.lgs. 165/2001, si articola su due fasce dirigenziali, all’interno delle quali sono definite due distinte sezioni, una amministrativa ed una tecnica, e rappresenta la situazione aggiornata, ad una certa data, dei dirigenti “in forza” ad un’Amministrazione dello Stato (per esempio, Difesa, Interni, Giustizia, etc.). Il regolamento di disciplina per l’istituzione l’organizzazione e il funzionamento del Ruolo dei dirigenti presso le Amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo, è stato introdotto con il d.P.R. n. 108 del 23 aprile 2004 che ha sostituito il Ruolo unico dei dirigenti dello Stato.
Contributo inviato da:
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