Quattro micro imprese su 10, che in termini assoluti stimiamo in poco meno di 1,7 milioni di attività, rischiano la chiusura a causa della crisi economica provocata dall’emergenza sanitaria esplosa nei mesi scorsi. Il dato emerge dall’ultima nota mensile Istat.
“Quasi il 40% delle imprese italiane sono a rischio di sopravvivenza – afferma Angela Maccarrone, segretario di Confartigianato Imprese Enna – Tantissime piccole imprese rischiano di chiudere i battenti se non si interverrà celermente attraverso più efficaci e robuste azioni a sostegno della miriade di attività che sono state travolte dagli effetti economici della pandemia. Lo stato delle cose rende necessaria la rinegoziazione delle risorse del POC 2014 – 2020 e del Fondo Sociale Europeo da parte del Governo regionale di concerto con il Governo Centrale e la Commissione Europea. Bisogna premurarsi e garantire regolarità tecnica e copertura finanziaria a dei provvedimenti extra regionali che rappresentano misure indispensabili per la ripresa di settori produttivi come: artigianato, agricoltura, commercio e turismo, che da sempre sono il traino della nostra economia”.
Confartigianato Imprese Enna ricorda che con sentenza n. 62 del 2020, depositata il 10 di aprile corrente anno, la Corte Costituzionale, ha bocciato l’impugnativa che il primo Governo Conte fece nei confronti di gran parte della Legge Finanziaria della Regione Siciliana. Grazie a questa sentenza 404,5 milioni di euro sono stati sbloccati e messi nella disponibilità della Giunta Musumeci. La legge finanziaria, nel testo originale dell’articolo 5, impegna il Parlamento a utilizzare questi fondi per fronteggiare l’emergenza da coronavirus. Per questa ragione occorre urgentemente una delibera di Giunta Regionale che vada a rinegoziare e ritrattare i fondi extra regionali con il Governo Nazionale per rendere spendibili tutte le risorse ritenute vitali al rilancio di settori trainanti della nostra economia, già indebolita dagli effetti drammatici di una crisi sanitaria sempre crescente.
Rimangono a disposizione oltre 1 miliardo di euro di fondi extra bilancio ancora non spesi e non programmati dalla legge di stabilità già approvata e pubblicata in gazzetta ufficiale. Questi soldi sono un’ancora di salvezza per tamponare l’emergenza da Covid-19, insieme ai ‘ fondi extra bilancio ’ e alle risorse previste dall’articolo 99 della Finanziaria del 2018, dettante interventi nell’ambito della programmazione regionale unitaria. Con la chiusura delle aziende si rischia di perdere buona fetta di questo prezioso denaro se non lo si renderà spendibile mediante procedure di programmazione negoziata.
“La Regione – dice Peter Barreca, presidente Confartigianato Imprese Enna, nonché vicepresidente regionale che lavora al fianco del presidente Giuseppe Pezzati – si adoperi presto a riprogrammare con l’esecutivo statale il pacchetto dei fondi extra regionali, abrogando le leggi che sono in netto ed insanabile contrasto con le norme nazionali, altrimenti artigiani e operatori economici rimarranno con il cerino in mano. La ripresa è indispensabile e richiede interventi solerti e mirati altrimenti si rischia di paralizzare un’economia che è già alla canna del gas. La federazione regionale – aggiunge – lavora quotidianamente in tal senso, sollecitando di continuo la politica ad accelerare i processi che possano portare liquidità alle nostre imprese. È un impegno costante volto alla tutela dei nostri artigiani”.
Comunicato stampa ricevuto da Confartigianato Imprese Enna