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lunedì, Dicembre 23, 2024
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Allerta del fisco per la crisi d’impresa. In arrivo novità dal D.L. Concorrenza.

Previste nuove soglie per le segnalazioni della crisi d'impresa da parte di Agenzia delle Entrate. Il Governo tenta di arginare la protesta.

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Come riporta oggi il quotidiano economico ItaliaOggi, ci saranno dei cambio in vista per le soglie di allerta del fisco per la crisi d’impresa. Le imprese non saranno più considerate in crisi se il debito sarà inferiore al 10 percento del volume di affari ma la segnalazione sara inviata solo con un debito maggiore di 20 mila euro.

Quindi quadruplicheranno le soglie di allerta.

Nemmeno il tempo di entrare in vigore e già l’art. 25 novies del Codice della crisi d’impresa (dlgs 14/2019, Ccii) introdotto dalle modifiche apportate dal dlgs 17 giugno 2022, n. 83, sarà modificato, con un emendamento governativo e di maggioranza al decreto semplificazioni.

Si tratta delle soglie previste dall’art. 30 sexies legge 233/2022, con decorrenza dal 1 gennaio, che sono state recepite dall’art. 25 novies del Ccii. 

Va precisato che, le soglie di allarme, previste nella vigente normativa, non sono previste nella Direttiva Europea di recepimento.

In effetti, le nuove soglie proposte dimostrano ancora una volta che lo scopo del regolamento è quello di accelerare la riscossione dei debiti tributari. Questo perché non si capisce perché la soglia del 10%,che è il parametro per individuare le imprese in crisi, cioè in squilibrio finanziario, non si applichi a tutte le imprese che non superano la soglia del 10% ma hanno debiti di almeno 20.000 euro sono comunque considerate in crisi. D’altra parte, per un’azienda con un grande fatturato, l’impatto di una passività correlata di 20000 euro (ai fini della rendicontazione) è considerata molto meno significativa in relazione all’ampio flusso di cassa dell’azienda.

Va precisato, altresì, che la segnalazione inviata dall’Agenzia delle Entrate, INPS ed INAIL, non obbligano l’imprenditore ad attivare il procedimento dello stato crisi ne la disposizione legislativa in commento ha abrogato le misure deflattive ed agevolative vigenti in ordine al pagamento delle imposte come il ravvedimento operoso, l’avviso bonario e la rateizzazione dei debiti tributari presso l’Agenzia della Riscossione.

Tutti strumenti a disposizione dell’impresa per gestire al meglio la propria liquidità aziendale.

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