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lunedì, Marzo 31, 2025
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Anonimetro anti evasori: “sospesa” la tutela della privacy

Il Governo si libera dalle norme europee

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Altro che tutela della privacy. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze non vuole ostacoli nella lotta all’evasione fiscale, tanto da introdurre modifiche al codice sulla protezione dei dati personali. Attraverso lo schema di regolamento denominato “anonimetro”, il Ministero fa appello a obiettivi “rilevanti” d’interesse pubblico, ossia la possibilità di scovare gli evasori tramite algoritmi e controlli incrociati, per limitare e differire i diritti dei contribuenti rispetto al regolamento UE sulla tutela dei dati personali.

Ma non solo: una seconda disposizione stabilisce che per le attività di analisi del rischio in relazione all’utilizzo dei dati contenuti nei rapporti finanziari “l’Agenzia delle entrate, anche previa pseudonimizzazione dei dati personali, si avvale delle tecnologie, delle elaborazioni e delle interconnessioni con le altre banche dati di cui dispone, allo scopo d’individuare criteri di rischio utili per far emergere posizioni da sottoporre a controllo e incentivare l’adempimento spontaneo.

I diritti dei contribuenti esclusi riguardano:

– la possibilità di ottenere dal titolare del trattamento la conferma che sia o meno in corso un trattamento dei propri dati;
– la possibilità di ottenere una limitazione del trattamento dei propri dati;
– la possibilità di opporsi al trattamento dei propri dati in presenza di motivi legittimi o connessi alla sua situazione particolare.

Sono invece differiti l’esercizio dei diritti di accesso ai dati e alle informazioni previsti dall’articolo 15, lettere a), b), c), e) e g) del Regolamento e l’esercizio del diritto di ottenere una copia dei dati personali oggetto di trattamento. Tale differimento vale fino al momento in cui il contribuente ha notizia che il trattamento nei suoi confronti si è esaurito perché raggiunto da un processo verbale di constatazione o da un atto similare.

In alcuni casi tali limitazioni o differimenti dei diritti dei contribuenti potranno essere esercitati tramite ricorso al Garante della Privacy.

Di fatto il Governo rende quindi più agevole per l’utilizzo massivo dell’algoritmo e dell’intelligenza artificiale nella lotta all’evasione, mentre il codice europeo sulla privacy resterà alla finestra. Peccato solo che poi, nei confronti dei cittadini e delle imprese, l’Europa impone un’applicazione nei minimi dettagli di tutte le disposizioni legate alla privacy, come unica condizione per salvarsi da multe salatissime.

Fonte: Italiaoggi.it

Giovanni Guarise
Giovanni Guarise
Giornalista professionista dal 2010. Nel corso degli anni da freelance ha dedicato particolare attenzione al mondo della Piccola e Media Impresa con approfondimenti, focus e attività di comunicazione.
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