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Appalti pubblici: l’UE invita alla rivoluzione

Gli acquisti pubblici rappresentano oggi il 14% del Pil europeo

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La Commissione europea ha proposto un documento di orientamento che illustra gli aspetti che gli acquirenti pubblici dovrebbero conoscere per avviare e sviluppare le loro prassi in materia di appalti per l’innovazione.

Le osservazioni UE partono dalla consapevolezza di un mercato in cui il potere d’acquisto degli acquirenti pubblici rappresenta circa il 14 % del Pil. Significa che gli appalti possono incentivare l’innovazione tra gli operatori di mercato già avviati e offrire opportunità concrete a imprese innovative in fase di startup che trovano difficoltà a immettere i loro prodotti sul mercato pur avendo sviluppato soluzioni in grado di rispondere a esigenze concrete e non ancora soddisfatte.

Orientamenti in materia di appalti: leggi il documento completo

Il documento tratta anzitutto degli appalti in cui è presente l’acquisto del processo di innovazione (servizi di ricerca e sviluppo) con risultati parziali: in questo caso l’acquirente pubblico indica innanzitutto le sue esigenze e incoraggia le imprese e i ricercatori a sviluppare prodotti, servizi o processi innovativi che non esistono ancora sul mercato per rispondere a tali esigenze.

Un secondo caso riguarda l’acquisto dei risultati dell’innovazione: qui l’acquirente pubblico, invece di acquistare un prodotto già disponibile in commercio, assume il ruolo di utente pioniere e acquista un prodotto, un servizio o un processo ancora sconosciuto al mercato e contraddistinto da caratteristiche fondamentalmente innovative.

Gli appalti per l’innovazione – evidenzia la Commissione – permettono il ricorso a soluzioni di maggiore qualità ed efficienza a favore di benefici ambientali e sociali, una migliore efficacia in termini di costi; e nuove opportunità commerciali per le imprese. L’obiettivo di spendere bene il denaro dei contribuenti sta acquisendo sempre più rilevanza rispetto alla mera necessità di soddisfare le esigenze primarie degli organismi pubblici. In occasione di ogni acquisto pubblico, l’opinione pubblica è giustamente interessata a sapere se la soluzione oggetto dell’appalto sia non solo conforme a livello formale, ma anche in grado di generare il miglior valore aggiunto in termini ambientali, di qualità, di efficienza economica e di impatto sociale, e se offra opportunità per il mercato dei fornitori.

Giovanni Guarise
Giovanni Guarise
Giornalista professionista dal 2010. Nel corso degli anni da freelance ha dedicato particolare attenzione al mondo della Piccola e Media Impresa con approfondimenti, focus e attività di comunicazione.
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