Le applicazioni VPN (Virtual Private Network) sono sempre più usate per crittografare i dati della navigazione e nascondere l’indirizzo IP dei dispositivi, ci sono sempre più provider VPN e questo servizio non è più riservato agli utenti più tecnici. L’uso di queste app è cresciuto enormemente negli ultimi anni, con il boom di attacchi informatici e i rischi sempre maggiori legati alla privacy.
Una delle ultime VPN per smartphone Android arrivate sul mercato è quella di Google, offerta da ottobre agli utenti americani del servizio di storage in cloud Google One e che, da oggi, è disponibile anche in altri sette Paesi: Canada, Messico, Italia, Francia, Germania, Spagna e Regno Unito. Ecco come funziona e come attivarla.
Quando sei online il tuo browser e le tue app comunicano spesso informazioni sensibili. Alcuni siti web e app utilizzano una crittografia obsoleta o debole oppure non la usano affatto. Durante il transito, i dati non protetti possono essere intercettati o modificati dagli hacker, potenzialmente compromettendo la tua privacy e la tua sicurezza in generale.
Il servizio offerto da Google non differisce molto da quello di tanti altri provider, almeno non dalle offerte a pagamento di questi ultimi. Si tratta infatti di una VPN robusta e, dice Google, anche veloce e che offre sia la crittografia di tutti i dati trasmessi che il mascheramento dell’indirizzo IP (con un limite, che vedremo dopo).
La VPN di Google separa in due servizi distinti il processo di autenticazione dell’utente e la configurazione del tunnel dei dati, con serve separati per i due processi. Google è molto fiduciosa della sicurezza di questo sistema: “Secondo i nostri calcoli ci vorrebbero anni per violare entrambi i servizi anche utilizzando, indicativamente, l’equivalente dell’intera capacità computazionale globale di Google“.
Quando attivi la VPN, i tuoi dati online sono protetti perché vengono trasmessi attraverso un tunnel VPN con crittografia sicura. La rete VPN di Google One ti assegnerà un indirizzo IP basato sul tuo attuale paese in modo che i siti web possano mostrare i contenuti corretti per la tua area geografica. Tuttavia i siti web non possono determinare la tua posizione esatta, ad esempio la città o l’area geografica in cui ti trovi.
Un aspetto molto interessante del servizio VPN offerto da Google è la politica “no log” adottata, tipica delle migliori VPN premium e che invece manca in molte VPN gratuite. Google, in pratica, non registra quasi nulla sulla navigazione dell’utente sotto VPN. Non vengono ad esempio registrati:
- Traffico di rete, incluso DNS
- Indirizzi IP dei dispositivi che si connettono alla VPN
- Larghezza di banda utilizzata da un singolo utente
- Timestamp delle connessioni per utente
Vengono invece registrati, in modo anonimo, alcuni dati necessari per calcolare la qualità del servizio:
- Velocità effettiva aggregata
- Tempo di attività del tunnel VPN aggregato
- Latenza della configurazione del tunnel VPN aggregata
- Larghezza di banda totale aggregata
- Tasso di perdita dei pacchetti aggregato
- Tassi di insuccesso del tunnel VPN aggregati
- Numero di tentativi di tunneling VPN aggregato
- Carico della CPU e di memoria del servizio/server aggregato
- Tassi di errore della configurazione del tunnel VPN aggregati