Arriva l’arbitrato fiscale europeo, un nuovo strumento a disposizione delle aziende e dei cittadini per risolvere le controversie fiscali all’interno della comunità europea.
Il decreto, approvato definitivamente dal consiglio dei ministri e in corso di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, adempie alla delega conferita al governo con l’art. 8 della legge n. 117/2019 (c.d. legge di delegazione europea 2018) ed evita l’ennesima procedura di infrazione all’Italia (già attivata dalla commissione europea il 27 novembre 2019).
Grazie al recepimento della direttiva n. 2017/1852/UE (cd Direttiva Drm – Dispute resolution mechanism), il nuovo meccanismo punta a garantire maggiore tutela e certezza del diritto ai contribuenti, grazie soprattutto alla possibilità di attivare un arbitrato internazionale nel caso in cui le amministrazioni non trovino una soluzione nei tempi dettati dalla direttiva.
Il nuovo strumento, mutuato dalla direttiva Drm, conserva il riferimento alla struttura della vigente convenzione n. 90/436/UEE (cd convenzione arbitrale), ma non si limita ad una sua semplice riproposizione, avendo una portata altamente innovativa e autonoma.
Il decreto precisa che la nuova procedura amichevole prevale sugli altri istituti di risoluzione internazionale (compresa la convenzione già citata e le ulteriori norme contenute in accordi o convenzioni con stati Ue). Inoltre, lo strumento è attivabile anche in presenza di procedure amministrative definitive, oltre che in caso di giudizi tributari pendenti, che possono sempre essere sospesi, unitamente alla riscossione dei tributi richiesti.