Entra nel vivo l’iniziativa “Blue Sea Land” dedicata alla pesca e alla blue economy e organizzata dal Comune di Mazara del Vallo, in Sicilia.
L’evento multidisciplinare riunisce produttori di pesca e prodotti alimentari italiani e siciliani con i paesi del Mediterraneo, dell’Africa e del Medio Oriente. È organizzato con il patrocinio dei ministeri per gli affari Esteri, dello sviluppo economico e delle politiche agricole.
Un’immensa attività di cooperazione sostenuta dall’Osservatorio della pesca del Mediterraneo che ha permesso di rafforzare l’iniziativa di promozione e sviluppo del modello del distretto tra operatori economici interessati a favorire benessere diffuso tra le proprie popolazioni. Considerati i mutati scenari politici ed economici che stanno caratterizzando i paesi costieri del Mediterraneo, la Sicilia può avere un ruolo fondamentale nella regione attraverso la cooperazione internazionale e lo sviluppo di partnership tra i protagonisti della blue economy.
Il settore dell’agro-pesca deve svolgere il proprio ruolo per la stabilizzazione della popolazione urbana in un percorso di resilienza e stabilità. Inoltre, la collaborazione tra aziende agricole e i protagonisti della la pesca in aeree periferiche a quelle urbane può beneficiare delle opportunità offerte dalla città, ovvero, un mercato potenziale molto ricettivo, che richiede prodotti alimentari freschi e di qualità. In particolare, il prodotto che punta alla vendita e alla filiera corta può aiutare le aziende e favorire la diffusione di modelli di produzione più sostenibili, nonché promuovere la distribuzione e l’uso di prodotti tradizionali. A tal riguardo, all’interno dell’iniziativa “Blue Sea Land”, un panel di lavoro è dedicato al “Rotaract for Suistainable future” introdotto da Dario Cartabellotta, direttore generale del Dipartimento Agricoltura della Regione Sicilia. Modera i lavori Montalbano Caracci del Rotary Club di Sicilia e Malta con gli interventi di Enrico Granara, Coordinatore delle iniziative euromediterranee presso il Ministero degli Affari Esteri, Michele Torracca, del personale delle Attività marittime, Antonino Salerno, Giovanni Moschetta, Carla Ceresia e Franz Martinelli della Gi.&Me. Association – Associazione Rotariani per i Giovani del Mediterraneo. Particolarmente interessante è il progetto in fase di sviluppo a cui collabora la Gi.&Me. Association che insieme all’associazione “Slow Food Tebourba” sta creando un network tra operatori italiani, spagnoli, tunisini, egiziani e libanesi intenzionati ad intraprendere iniziative tese alla valorizzazione del patrimonio ittico nel Mediterraneo, al monitoraggio e all’analisi della tracciabilità, della sostenibilità e dell’autenticità del pescato del nostro mare comune. Un richiamo alla tutela, alla valorizzazione e alla cooperazione per comprendere e continuare a far vivere il Mar Mediterraneo.
A sviscerare la tematica è Franz Martinelli che, relazionando sull’importanza del progetto avviato, ha recentemente dichiarato durante un’intervista: “Oggi la maggior parte delle specie vendute nei negozi di pesce e in altre attività commerciali convenzionali non sono locali e vengono spesso importate da altri paesi. Vogliamo coinvolgere i pescatori artigianali nella gestione sostenibile dell’ecosistema costiero da cui dipendono le loro attività, così da promuovere lo sviluppo socio-economico e l’integrazione regionale dei territori attraverso azioni congiunte volte a valorizzare le tradizioni e le culture locali. Dal punto di vista sociale, l’aumento e il miglioramento delle reti locali di vendita e acquisto di pesce aumentano il reddito dei pescatori e delle loro famiglie, il che consente una migliore qualità della vita”.
Un passo proficuo con l’obiettivo di giungere ad un’ampia intesa sulla pesca in tutto il Mediterraneo, valorizzando le caratteristiche autoctone del prodotto e tutelando la sostenibilità dell’ecosistema. La blue economy genera lavoro, occupazione e tutela ambientale.