Boris Johnson guarda al CETA come strategia per la Brexit

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Boris Johnson guarda molto positivamente all’accordo economico-commerciale tra Unione Europea e Canada (CETA ) come strategia per concludere gli accordi intorno al pacchetto Brexit.

Il principale negoziatore della Commissione Europea, Michel Barnier, ha dichiarato che il tempo è uno dei fattori essenziali nello stabilire le future relazioni che vi saranno tra l’Unione Europea e il Regno Unito. Fino al 30 giugno 2020 è ancora possibile concordare una proroga del periodo di transizione ma ciò deve essere condiviso anche dalle istituzioni britanniche.

La maggioranza del popolo britannico ha confermato di volere uscire dal limbo nel quale era caduto il Regno dopo il referendum e si è affidato all’unico leader che annunciava un unico e semplice messaggio: Get-Brexit-Done! 

Boris riconosciuto come spina nel fianco dell’allora premier David Cameron e paladino del referendum sulla Brexit.

Dopo la netta vittoria dei conservatori nelle elezioni del Regno Unito “la sterlina e i titoli britannici focalizzati sul mercato interno dovrebbero beneficiare di una maggiore certezza politica dopo quattro anni di scontri sulla Brexit con i rendimenti obbligazionari in risalita alla luce di una prospettiva di crescita più forte e delle aspettative di stimolo fiscale“.

E’ la valutazione del colosso della gestione del risparmio mondiale Blackrock in un commento diffuso dopo il risultato elettorale che dovrebbe assicurare al Regno Unito “un periodo di relativa stabilità politica per la prima volta nell’ultimo decennio”.

Ricordando come Johnson escluda la volontà di allungare i tempi della Brexit, Blackrock, come altre numerose banche internazionali d’investimento, segnala come “il negoziato su un accordo commerciale con l’UE sarà difficile e potrebbe richiedere molti mesi”.

Le grandi società bancarie ipotizzano anche un ritorno di “flussi di capitale e credito verso il Regno Unito ora che alcune incertezze sulla Brexit sono state rimosse” ma anche “una pressione al rialzo sui rendimenti dei titoli a causa di cambiamenti nelle aspettative sulla politica monetaria, preoccupazioni sugli stimoli fiscali e migliori prospettive di crescita”.

Lo stimolo fiscale a medio termine probabilmente aiuterà la ripresa dell’economia del Regno Unito anche se ” – spiega Blackrock – “non vediamo un ritorno ai livelli di crescita pre-Brexit per un’economia che ha registrato una crescita persistentemente debole e una maggiore inflazione dal referendum del 2016. La Banca d’Inghilterra probabilmente manterrà i tassi ufficiali fermi in attesa che il governo nomini un successore del governatore Mark Carney all’inizio del 2020″. 

La vera scommessa politica del governo Johnson sarà comprendere se Londra riuscirà a restare e in che forma nel mercato unico e nell’unione doganale, conservando legami commerciali, politici ed economici con l’Unione e l’idea di richiamarsi ad una progettualità simile al CETA potrebbe far innescare importanti novità sia per il Regno Unito che per i futuri con l’Unione Europea.

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