080 Barcelona Fashion, promossa dalla Generalitat della Catalogna, ha chiuso la 27esima edizione svoltasi in una quattro giorni in versione digitale. Le luci si sono accese sul talento di 22 designer e brand che hanno svelato le collezioni a-i 2021/22 presso La Pedrera, anche attraverso una prima sessione di Fashion show films.
“La Catalogna è il punto di riferimento per la moda nel Sud Europa con una produzione solida e una lunga tradizione artigiana, che coinvolge 15 mila aziende, con una proiezione internazionale“, ha spiegato in una nota Ramon Tremosa, ministro e titolare del dipartimento di teoria economica dell’Università di Barcellona.
L’evento, oltre a proporre le tendenze e gli stili del momento attraverso alcuni dei marchi più in voga del momento, ha offerto l’occasione per fare il punto della situazione del settore moda in Catalogna, un comparto che oggi vale il 2,8% del Pil dell’area, generando 74 mila posti di lavoro, e che naturalmente non è stato escluso dall’impatto negativo dell’emergenza Covid.
Secondo i dati forniti dal Ccam-Consorci de comerç, artesania i moda de Catalunya, ripresi da Milano Finanza, da marzo 2019 allo stesso mese del 2020 il settore della moda e del fashion ha perso il 40% del business, tradotto 2,65 miliardi di euro e 950 milioni di export.
Lo scenario è stato migliore per la chiusura delle attività commerciali di moda, rappresentato da un 2,4%, una percentuale lontana dalle previsioni più negative del mercato, che stimavano un 25-30% in meno di aziende. Ma anche per l’andamento roseo dell’online, che ha aumentato la sua quota passando dall’8 al 10%.
Analizzando invece i 12 mesi del 2020, il fatturato dell’industria della moda catalana ha registrato circa 10 miliardi di euro nel 2020, con un andamento a -33,9%. Sono 2,6 i miliardi rappresentati dal commercio al dettaglio. Il mese peggiore colpito dagli effetti dell’emergenza sanitaria è stato però aprile (-81,2%), mentre il migliore dicembre (-24%).
Le esportazioni hanno totalizzato 4,39 miliardi, in calo del 17,8% sul 2019; tra i primi Paesi per export c’è la Francia (22,1%), seguita dall’Italia (11%) e poi dalla Germania (9,4%). Con un import sceso del 15,8% per 6,37 miliardi, superiore quindi al valore dell’export, il deficit della bilancia commerciale ha evidenziato un aumento nel 2020. Per quanto riguarda il 2021, i dati di gennaio e febbraio a confronto dei mesi pre-pandemia hanno segnato un decremento rispettivamente del 42,8% e del 41,5%. In generale le categorie più colpite sono stati i costumi da bagno e i capispalla da donna, è andata meglio invece per calzetteria e intimo.