Sebbene esistano studi qualitativi e quantitativi che dimostrano come gli accordi commerciali internazionali siano in grado di attrarre gli investimenti e generare prospettive interessanti nel mondo occidentale, risulta importante argomentare ulteriormente le sinergie che possono intensificarsi tra il Canada e l’Europa attraverso il CETA.
La nostra epoca è caratterizzata dalla crescita del protezionismo e dalle violazioni giuridiche, commerciali e sociali dello stato di Diritto. Un clima politico instabile, accelerato dalla pandemia sanitaria, che stiamo vivendo anche in Europa con le vicende britanniche ed irlandesi. Gli investitori europei corrono un rischio maggiore in contesti politici non stabili e le politiche commerciali europee dovrebbero incrementare e ulteriormente intensificare accordi con sistemi politici stabili e rispettosi delle logiche europee di investimento e certezza del diritto.
Gli accordi e gli investimenti frutto del CETA forniscono una protezione molto specifica alle realtà imprenditoriali dell’Europa anche contro le scelte protezionistiche e gli eccessi “statalisti” degli stessi governi. Il CETA fornisce diritti e regole precise per gli investitori europei consentendo il rafforzamento delle relazioni economiche e politiche tra Canada ed Europa. Gli investitori possono citare in giudizio gli stati se adottano decisioni dannose per la crescita dell’impresa e se tali decisioni vengono riconosciute dannose dai meccanismi giuridici internazionali. Un accordo che protegge anche i diritti dei lavoratori e dell’ambiente perché il CETA identifica misure precise per tutelare gli obiettivi delle realtà statuali in rapporto al welfare pubblico, salvo laddove tali scelte politiche appaiono molto gravi per la crescita e lo sviluppo del commercio e dell’economia.
Gli stati europei e il mondo canadese devono rispettare il diritto internazionale consuetudinario in tema di economica e lavoro e il CETA rafforza ulteriormente tali specificità permettendo di tutelare le imprese e i diritti dei lavoratori. Gli accordi commerciali economici globali tra l’Europa e il Canada rappresentano un’opportunità significativa per entrambi i continenti consentendo una crescita economica e degli investimenti considerevolmente significativa. L’isola di Cipro è tra gli stati membri dell’Unione europea che ha deciso di non ratificare l’accordo, provocando un crescente senso di frustrazione su entrambe le sponde dell’Atlantico che le istituzioni politiche dell’Europa devono affrontare con crescente determinazione.
Il Canada rappresenta un partner importante, portatore di interessi economici considerevoli e con un sistema politico molto stabile, rispettoso dello stato di diritto, dell’ambiente e dei diritti umani. Un partner da sostenere che diverrà sempre più importante nel prossimo futuro per arginare l’instabilità dell’Europa.