Le grandi fiere internazionali ripartono e grandi aspettative per gli operatori del settore sono per Cibus, a Parma dal 31 agosto al 3 settembre, che vedrà una sinergia con Federalimentare per ribadire nuove dinamiche legate al food di qualità e sostenibile. Sono attese quasi duemila aziende che presenteranno i loro prodotti, tra cui 500 novità ai circa 40mila operatori internazionali che parteciperanno, anche grazie al piano di incoming e alla collaborazione con Agenzia Ice. Importanti novità che saranno lanciate durante i lavori fieristici e che grazie alla collaborazione con Federalimentare vi sarà anche la possibilità di capire a fondo i nuovi prodotti protagonisti dell’inizio di Cibus e presenti sul sito della manifestazione. Un evento importante che vedrà la partecipazione anche degli analisti di “Imprese del Sud” per informare le imprese sulle nuove occasioni commerciali provenienti dal settore agroalimentare, promozione del food di qualità sui mercati esteri e le novità legate ai processi prodottivi e di lavorazione dei derivati.
La sinergia di Cibus con Federalimentare sarà consacrata con un’importante iniziativa intitolata “Made in Italy alimentare: la ripartenza comincia da qui“. Un’assemblea pubblica di Federalimentare che si svolgerà nella prima giornata di Cibus 2021, divenendo importante occasione per condividere, a un anno e mezzo dal primo lockdown, le valutazioni su come il settore del food&beverage stia rispondendo ai nuovi scenari imposti dalla pandemia e quali siano le istanze per il futuro. Durante i lavori, oltre al presidente di Federalimentare Ivano Vacondio che aprirà i lavori, parteciperanno il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Luigi Di Maio, il CEO di Deloitte Central Mediterranean, Fabio Pompei, e il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi.
Il programma Cibus Destination consentirà ai top buyer esteri di scoprire e approfondire le competenze distintive italiane sia in fiera, con percorsi tematici, sia sul territorio, con visite ai siti produttivi delle aziende alimentari. “L’industria alimentare potrebbe chiudere il 2021 con una produzione in aumento del 3% e con esportazioni tra il +5% e il 7%“, ha recentemente ribadito il presidente di Federalimentare, Ivano Vacondio, secondo il quale “se la prima parte dell’anno non mostra grandi segnali di rilancio, lascia ben sperare la seconda metà con la ripresa dell’Ho.Re.Ca e il ritorno a pieno regime delle vendite all’estero”. D’altronde, secondo i dati di Federalimentare, la produzione del primo trimestre ha segnato +1,8% sullo stesso periodo del 2020 che aveva registrato a sua volta +0,8%. Non è positivo, invece, il trend del fatturato con un calo tendenziale dello 0,7%; i prezzi alimentari alla produzione hanno segnato ad aprile un aumento dell’1,4%, mentre a maggio quelli al consumo hanno registrato un calo dello -0,7% sullo stesso mese 2020. Un fenomeno anomalo, segnala Federalimentare, in netto contrasto con l’accelerazione delle quotazioni di molte commodity agricole e con la spinta dell’inflazione di maggio di +1,3%, che sta riducendo i margini in molti comparti alimentari. In tale scenario, Cibus 2021 diviene un pass per la ripartenza e per l’export dell’agroalimentare Made in Italy.