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Codice appalti: La revisione prezzi dei contratti “alla francese”

Il Parlamento discute la possibilità di introdurre un meccanismo di revisione prezzi "alla francese" obbligatorio per tutti i contratti in caso di eventi imprevedibili.

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Il nuovo codice appalti in esame presso il Parlamento introduce un meccanismo di revisione dei prezzi “alla francese” obbligatorio per tutti i contratti in caso di eventi imprevedibili. Questo meccanismo si attiva quando c’è una variazione del prezzo superiore al 5% e per l’80% del valore del contratto.

La legge delega, nella lettera g), ha indicato il “regime obbligatorio della revisione dei prezzi” come uno dei punti qualificanti della riforma, tenendo conto anche degli eventi di portata mondiale, come la pandemia, che hanno avuto un impatto sui prezzi.

La norma che disciplina la revisione dei prezzi (articolo 60) utilizza un modello di indicizzazione simile a quello esistente in Francia, per rendere semplice il procedimento di revisione. Per attivare il meccanismo è necessario che ci siano “particolari condizioni di natura oggettiva, non prevedibili al momento della formulazione dell’offerta”.

La commissione speciale composta da tecnici di alta professionalità, che si è occupata della stesura dello schema ha preso in considerazione sia il profilo temporale della valutazione dell’imprevedibilità, che il dato quantitativo della variazione.

Il meccanismo di revisione dei prezzi, così come immaginato, si attiva quando c’è una variazione superiore al 5% dell’importo complessivo dell’appalto originariamente previsto e opera nella misura dell’80% in relazione alla quota dell’importo variato, sia in aumento che in diminuzione.

La disposizione fa riferimento agli indici sintetici delle variazioni dei prezzi relativi ai contratti di lavori, servizi e forniture, approvati dall’Istat con proprio provvedimento entro il 30 settembre di ogni anno, d’intesa con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Con lo stesso decreto si dovrà inoltre definire e aggiornare la metodologia di rilevazione e stabilire l’ambito temporale di rilevazione delle variazioni. La scelta di utilizzare l’Istat come fonte per gli indici di variazione dei prezzi è stata motivata dal fatto che l’Istituto già pubblica mensilmente gli indici di costo di costruzione relativi all’edilizia residenziale, ai capannoni industriali e ai tronchi stradali con tratti in galleria, e sta lavorando per ampliare il set di indici per includere altre opere stradali, ferroviarie, idriche e marittime.

Per far fronte ai maggiori oneri derivanti dalla revisione dei prezzi, che potranno ricadere sulle imprese appaltatrici, è stato previsto che le stesse potranno richiedere un aumento del prezzo del contratto, ma solo in caso di eventi imprevedibili e solo nella misura in cui sia stato attivato il meccanismo di revisione dei prezzi.

Questo meccanismo di revisione dei prezzi “alla francese” rappresenta un importante passo avanti per garantire maggiore flessibilità e adeguatezza nella gestione dei contratti di appalto, soprattutto in un contesto di incertezza economica e di eventi imprevedibili come quello attuale.

Revisione prezzi. Istat sinonimo di trasparenza

L’utilizzo degli indici sintetici delle variazioni dei prezzi elaborati dall’Istat, in base alla proposta, garantirà una maggiore trasparenza e obiettività nella valutazione dei prezzi, evitando eventuali discrezionalità da parte delle stazioni appaltanti.

In generale, questo meccanismo di revisione dei prezzi è stato immaginato per rappresentare un importante strumento necessario a garantire l’equilibrio economico dei contratti di appalto e per evitare eventuali rischi di sovrapprezzo o di inadempienza da parte delle imprese appaltatrici.

In conclusione, il meccanismo di revisione dei prezzi “alla francese” introdotto dal nuovo codice appalti rappresenta un importante passo avanti per garantire maggiore flessibilità e adeguatezza nella gestione dei contratti di appalto, soprattutto in un contesto di incertezza economica e di eventi imprevedibili.

L’utilizzo degli indici sintetici delle variazioni dei prezzi elaborati dall’Istat garantirà una maggiore trasparenza e obiettività nella valutazione dei prezzi, evitando eventuali discrezionalità da parte delle stazioni appaltanti e garantendo un equilibrio economico nei contratti di appalto.

Stazioni appaltanti. Come finanziare il maggior onere di revisione

Per far fronte ai maggiori costi derivanti dalla revisione dei prezzi, le stazioni appaltanti potranno seguire tre percorsi.

Il primo prevede di utilizzare, entro il limite del 50%, le risorse appositamente accantonate per gli imprevisti nel quadro economico di ogni intervento, fatte salve le somme relative agli impegni contrattuali già assunti e le eventuali ulteriori somme a disposizione della stessa stazione appaltante e stanziate annualmente relativamente allo stesso intervento.

Il secondo, consiste nel utilizzare le somme derivanti dai ribassi d’asta, se non è prevista una diversa destinazione dalle norme vigenti su latri capitoli di spesa.

il terzo, consiste in utilizzare le somme disponibili relative ad altri interventi ultimati di competenza della medesima stazione appaltante e per i quali siano stati eseguiti i relativi collaudi o emessi i certificati di regolare esecuzione.

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