La conferenza biennale dei rettori, vice-cancellieri e presidenti delle università africane (COREVIP) conclusasi il 7 luglio scorso a Windhoek, Namibia, sotto il tema “Avanzare l’Eccellenza nell’Istruzione Superiore Africana”, ha portato a un risultato di rilievo: la creazione della Carta Africana per le Collaborazioni di Ricerca Trasformative.
L’iniziativa, promossa dal Perivoli Africa Research Centre (PARC) dell’Università di Bristol, in collaborazione con la Cattedra di Ricerca Chief Albert Luthuli dell’Università del Sud Africa e l’Istituto per le Scienze Umanistiche in Africa dell’Università di Città del Capo (HUMA), è stata sostenuta da importanti organizzazioni e reti di istruzione superiore africane, tra cui l’Associazione delle Università Africane (AAU), l‘Alleanza delle Università di Ricerca Africane (ARUA), il Consiglio Interuniversitario dell’Africa Orientale (IUCEA), l’Associazione delle Università dell’Africa Occidentale, il Consiglio per lo Sviluppo della Ricerca sulle Scienze Sociali in Africa (CODESRIA), l’Accademia delle Scienze dell’Africa e la Rete Internazionale per l’Istruzione Superiore in Africa.
La Carta Africana per le Collaborazioni di Ricerca Trasformative è una dichiarazione di principi che mira a promuovere la collaborazione tra l’Africa e il Nord Globale nel settore della ricerca scientifica. L’obiettivo è costruire un rapporto equo e “pluriversale” tra le scienze naturali, sociali, umanistiche e l’Africa, permettendo al continente africano di contribuire in modo significativo alla produzione di conoscenza scientifica globale.
Gli aspetti chiave della Carta Africana sulle collaborazioni di ricerca trasformative in Africa
- Valorizzare il contributo dell’Africa alla produzione di conoscenza scientifica: Promuovere il ruolo attivo dell’Africa nella generazione di conoscenza e riconoscere l’importanza delle diaspore africane in Europa nel facilitare il flusso di conoscenze tra i due continenti.
- Espandere la collaborazione di ricerca tra l’Africa e il Nord Globale: Favorire partenariati di ricerca tra istituzioni africane e istituzioni europee per migliorare la qualità e l’impatto della ricerca.
- Promuovere partenariati di ricerca equi tra l’Africa e il Nord Globale: Assicurarsi che la collaborazione di ricerca sia basata su principi di equità e reciprocità, evitando disparità di potere nella produzione di conoscenza.
- Ribilanciare l’ecosistema scientifico e di ricerca globale: Lavorare per creare un ambiente di ricerca globale più equilibrato e inclusivo, che dia voce anche alle voci africane.
- Esplorare il potenziale delle collaborazioni di ricerca trasformative: Sostenere approcci di ricerca innovativi e interdisciplinari che possano portare a soluzioni trasformative per le sfide dell’Africa.
- Ridurre le disuguaglianze nella produzione di conoscenza scientifica tra l’Africa e il Nord Globale: Combattere le disuguaglianze nel processo di generazione di conoscenza, garantendo accesso e opportunità equi per gli studiosi africani.
- Stabilire le collaborazioni trasformative come prassi migliore e standard: Riconoscere la collaborazione di ricerca trasformative come un modello essenziale e promuoverne l’adozione in tutte le iniziative di ricerca.
Per raggiungere questi obiettivi, la Carta suggerisce di sviluppare un quadro centrato sull’Africa che definisca e raccolga l’endorsement degli attori chiave coinvolti nelle collaborazioni di ricerca. Questo quadro dovrebbe stabilire obiettivi chiari, misure di successo e fornire orientamenti per azioni concrete, basandosi sulle migliori pratiche esistenti e sulle raccomandazioni internazionali.
Rafforzare il rapporto tra Europa ed Africa ed il ruolo delle diaspore africane.
È fondamentale che l’Africa e l’Europa lavorino insieme per valorizzare e sostenere queste iniziative di collaborazione di ricerca. Gli scambi tra le università africane ed europee possono portare a risultati significativi nella generazione di conoscenza e nella risoluzione delle sfide globali.
Le diaspore africane in Europa hanno un ruolo chiave in questo processo, poiché fungono da ponte tra i due continenti. Valorizzare il loro contributo e coinvolgerle attivamente nelle iniziative di ricerca è un passo importante per costruire un futuro condiviso, in cui l’Africa possa assumere il giusto posto nella produzione di conoscenza scientifica a livello globale.
Solo attraverso la cooperazione, l’equità e il riconoscimento delle diaspore africane, sia in Europa che in Africa, possiamo raggiungere una vera trasformazione nella ricerca e nell’istruzione, aprendo nuove opportunità di sviluppo sostenibile e progresso per tutti.
I progetti di ANIMA INVESTMENT NETWORK ed il ruolo dell’Italia
ANIMA Investment Network, in collaborazione con Expertise France e l’Agenzia di Cooperazione Tedesca (GIZ), gioca un ruolo chiave nella seconda fase del programma MEET Africa, lanciato il 9 dicembre 2020. Questo programma, cofinanziato dall’Unione Europea e dall’Agenzia Francese per lo Sviluppo (AFD), si rivolge alle diaspore del Camerun, della Costa d’Avorio, del Mali, del Marocco, del Senegal e della Tunisia che desiderano avviare imprese nei loro paesi d’origine. Il compito di ANIMA è mobilitare, promuovere e animare una rete di organizzazioni di supporto per imprenditori e investitori della diaspora.
In particolare, Il programma MEET Africa nasce da una comune osservazione e desiderio di due continenti: l’Africa è un territorio ricco di opportunità e innovazioni, e la sua diaspora europea rappresenta un ponte dinamico e legittimo. Consapevole delle questioni legate allo sviluppo correlate a ciò e con ambizioni condivise, ANIMA lavora dal 2005 con le Agenzie per la Promozione degli Investimenti, reti di imprenditori e organizzazioni di supporto aziendale per sviluppare strategie e servizi per talenti e competenze degli espatriati, con l’obiettivo di mobilitarli al servizio del loro paese d’origine.
Il futuro dell’Italia nel contesto delle nuove progettualità promosse da ANIMA Investment Network appare promettente e cruciale per il raggiungimento degli obiettivi di collaborazione tra l’Africa e l’Europa nel settore dell’imprenditorialità. La presenza di ANIMA Investment Network in Italia, con diversi soci tra cui spicca Euromed Group Srl, rappresenta un’opportunità preziosa per il paese di svolgere un ruolo attivo e costruttivo in questo contesto.
Euromed Group Srl, società di consulenza esperta di processi d’internazionalizzazione, in stretta collaborazione con ANIMA Investment Network, sta già avviando una serie di interlocuzioni territoriali volte a sostenere e valorizzare nuovi progetti che mirano a favorire la sinergia tra l’Italia e l’Africa. Queste iniziative si muovono nella stessa direzione della Carta Africana per le Collaborazioni di Ricerca Trasformative e del programma MEET Africa 2, cercando di promuovere la cooperazione tra la diaspora africana in Italia e i paesi africani di origine.
“L’Italia ha il potenziale per svolgere un ruolo rilevante e strategico nel promuovere l’interconnessione e la cooperazione tra l’Europa e l’Africa nel settore dell’imprenditorialità” ha dichiarato Sergio Passariello, CEO di Euromed Group srl. “La presenza di ANIMA Investment Network in Italia, – continua Passariello – apre nuove prospettive per sostenere e valorizzare nuovi progetti che mirano a promuovere la crescita e lo sviluppo sostenibile in entrambi i continenti. L’obiettivo comune è costruire una collaborazione trasformativa che porti a un futuro prospero e condiviso per l’Africa e l’Europa”