L’economia del Sudafrica è la seconda dell’Africa dopo quella nigeriana e occupa un ruolo di primo piano nello sviluppo della regione. Sono due i nuovi accordi commerciali che hanno inaugurato le prime transazioni dell’anno del Sudafrica dal 10 gennaio, giorno che ha sancito in contemporanea l’entrata in servizio dell’Area africana continentale di libero scambio (AfCfta) e l’uscita definitiva del Regno Unito dal mercato unico e dal regime doganale dell’Unione europea. Il Regno Unito è caratterizzato da due fattori di incertezza, ovvero la Brexit e la pandemia ma i rapporti commerciali sono il Sudafrica sono ottimi e potrebbero intensificarsi nel corso dei prossimi mesi grazie alla cooperazione che avviene all’interno del Commonwealth.
Fino a quando il Regno Unito non ha deciso di lasciare l’Unione Europea, ha commerciato con il Sudafrica nell’ambito di un accordo di partenariato economico (EPA) tra l’Europa e alcuni stati membri della Comunità per lo sviluppo dell’Africa meridionale (SADC). L’accordo UE-SADC è entrato in vigore il 10 ottobre 2016, permettendo agli stati europei di cancellare in tutto o in parte i dazi doganali per le esportazioni sudafricane, ad eccezione dell’alluminio e di vari prodotti agricoli. Al fine di continuare e programmare una lunga cooperazione economica e commerciale con il Regno Unito, le nazioni dell’Unione doganale dell’Africa meridionale hanno raggiunto un accordo con il Regno Unito nel 2017. I Paesi dell’unione doganale sono Sudafrica, Botswana, Lesotho, Namibia ed Eswatini, oltre al Mozambico (SACUM). Nel settembre 2019, l’accordo è stato rivisto e ulteriormente rafforzato.
I Paesi integrati nell’accordo SACUM hanno diritto a poter accedere verso i mercati del Regno Unito senza dazi e quote. Considerata la natura sviluppata dell’economia del Sudafrica, il Paese gode di un trattamento meno favorevole per alcune delle sue esportazioni legate all’agricoltura, al pesce e all’alluminio ma, tuttavia, è stata concordata una disposizione commerciale che consente ai paesi del SACUM e al Regno Unito di poter commerciare ed esportare in entrambi i mercati. La forza di tale sinergia ha trovato un nuovo vigore dopo il raggiunto accordo tra l’Unione europea e il Regno Unito. Secondo i calcoli degli analisti economici, undici nazioni del continente africano, con Sudafrica in testa, aumenteranno le loro esportazioni per un totale di 3.66 miliardi di dollari in un sistema post pandemia sanitaria. Altri paesi che potranno avviare nuove prospettive economiche dopo la Brexit sono, in ordine di guadagni sulle esportazioni: Mauritius, Botswana, Seychelles e Namibia.
Ricordiamo che secondo il Fondo Monetario Internazionale, il Regno Unito è tra le cinque maggiori economie con investimenti in Uganda, Zambia, Botswana e Nigeria. Investimenti che incidono positivamente sul prodotto interno lordo di queste aree che necessitano di continuare ad intrattenere relazioni commerciali sia il con il Regno Unito che con gli stati dell’Unione Europea.
In questi scenari geopolitici e commerciali così variegati, la società Euromed International Trade aiuta a comprendere e ad identificare il corretto posizionamento delle aziende italiane verso nuovi mercati emergenti e di interesse e se necessario aiuta a selezionare nuovi fornitori nei paesi target.
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