L’attuale panorama fiscale italiano sta vivendo un periodo di turbolenza, in particolare per quanto riguarda le piccole e medie imprese (PMI).
La Confapi Sicilia, una delle principali voci in difesa degli interessi delle PMI nell’isola, ha espresso forte preoccupazione riguardo alle recenti interpretazioni delle normative fiscali, in particolare la “decontribuzione Sud” e gli incentivi “Industria 4.0”, che hanno creato un vero e proprio caos interpretativo.
L’Agenzia delle Entrate ha destato preoccupazione nelle scorse settimane con le sue numerose e contraddittorie interpretazioni riguardo la misura ‘Industria 4.0’ e l’agevolazione del Patent Box.
Molte imprese si sono ritrovate a dover affrontare accertamenti incomprensibili, sanzioni ed interessi, complicando ulteriormente un quadro già di per sé confuso.Un punto critico riguarda il decreto “Ristori”, in particolare per l’esonero parziale del versamento dei contributi, noto come ‘decontribuzione Sud’.
Le PMI hanno denunciato come le risposte agli interpelli, in particolare l’interpello 956-869 di ottobre 2023, abbiano smentito precedenti indicazioni fornite dalla stessa Agenzia delle Entrate, creando un terreno instabile su cui le imprese devono operare.
Le aziende, che hanno beneficiato di queste agevolazioni in buona fede e fiducia, si trovano ora in una posizione difficile. Hanno contabilizzato i contributi al netto dell’esonero previsto dalla normativa, ma ora si trovano a dover affrontare possibili sanzioni a causa di queste smentite. Questo crea non solo un onere finanziario ma anche un clima di incertezza e sfiducia verso le istituzioni.Il Presidente di Confapi Sicilia, Dhebora Mirabelli, ha espresso con forza la posizione dell’associazione: molti imprenditori, scoraggiati da questo caos, hanno concluso che sono le aziende a dover dare ristoro allo Stato e non viceversa.
Le agevolazioni previste si trasformano così in sanzioni e contenziosi, mettendo a rischio la sopravvivenza stessa delle PMI.
Di fronte a questa situazione, la Confapi Sicilia chiede un intervento urgente: l’adozione di una riforma fiscale e tributaria seria e ben strutturata, che offra garanzie alle imprese sul rispetto delle leggi.
Mirabelli suggerisce anche l’istituzione di un garante per i diritti del contribuente, che possa tenere sotto controllo l’Agenzia delle Entrate e le sue interpretazioni in materia di incentivi e agevolazioni fiscali.
Inoltre, il Presidente di CONFAPI SICILIA, sottolinea la necessità di contrastare l’evasione fiscale reale, che danneggia cittadini e imprenditori onesti, costretti a pagare tasse e tributi in modo sproporzionato rispetto ai loro guadagni.
Questo equilibrio è fondamentale per garantire un sistema fiscale che sia equo e sostenibile per tutti, specialmente per le piccole e medie imprese che costituiscono la spina dorsale dell’economia italiana. La situazione attuale richiede un intervento deciso e rapido per ristabilire fiducia e stabilità nel sistema fiscale italiano, proteggendo così le PMI e l’intero tessuto produttivo del paese.
La voce di Confapi Sicilia si leva forte in questa richiesta, rappresentando le preoccupazioni e le speranze di un settore cruciale per l’economia italiana.