Su proposta del Presidente Matteo Renzi e del Ministro dello sviluppo economico, il Consiglio dei Ministri ha approvato, in data 31 luglio 2015, il decreto legislativo relativo all’attuazione della direttiva 2013/11/UE del Parlamento europeo in materia di risoluzione alternativa delle controversie dei consumatori. Tale decreto, nella sua forma definitiva, va a modificare il regolamento (CE) n. 2006/2004 e la direttiva 2009/22/CE, quest’ultima riferita all’ADR per i consumatori.
Tale direttiva nasce dalla constatazione che la risoluzione alternativa delle controversie (ADR), la quale offre una soluzione rapida alle controversie tra consumatori ed imprese, non ha ancora raggiunto uno sviluppo e una completezza tali da risultare coerente all’interno della U.E. La disparità nella copertura, nella qualità e nella conoscenza dell’ADR tra gli Stati membri può infatti rappresentare una barriera evidente al mercato interno, ragion per cui molti consumatori evitano di effettuare acquisti transfrontalieri, temendo che eventuali controversie con le imprese possano protrarsi per tempi lunghi e con modalità di risoluzione complesse e articolate.
Al contempo, e per le medesime ragioni, le imprese potrebbero astenersi dal vendere ai consumatori che risiedono in altri Stati membri che non offrono un accesso sufficiente a procedure ADR di elevata qualità. Tale svantaggio si evincerebbe direttamente sul piano della concorrenza rispetto a quelle imprese che invece hanno accesso a procedure di alta qualità, le cui eventuali controversie con i consumatori si risolverebbero in maniera più rapida ed economica.
La Direttiva 2013/11/UE, congiuntamente al Regolamento 524 in materia di risoluzione delle controversie online dei consumatori, costituisce uno strumento legislativo strutturato e compatto, attraverso un insieme coordinato e omogeneo di regole e procedure per la risoluzione alternativa delle controversie; strumento potenziato anche attraverso l’istituzione di una piattaforma web online per tutta la U.E.
L’obiettivo primario è quello di tutelare i consumatori, ai quali sarà così garantito accesso a meccanismi extragiudiziali di ricorso trasparenti, efficaci, equi e di elevata qualità, a prescindere dal luogo di residenza all’interno dell’Unione. Come riportato all’interno del testo di legge approvato: “E’ opportuno che i consumatori traggano vantaggio dall’accesso a mezzi facili, efficaci, rapidi e a basso costo, per risolvere le controversie nazionali e transfrontaliere derivanti da contratti di vendita o di servizi, in modo da rafforzare la loro fiducia nel mercato. Tale accesso dovrebbe valere sia per le operazioni online che per quelle offline, soprattutto se i consumatori acquistano oltreconfine.”
Fondamentale è dunque l’effettività e l’efficienza di una infrastruttura ADR opportunamente funzionante e attiva sul web, data la crescente importanza del commercio elettronico e di quello transfrontaliero, capace di risolvere in tempo reale le controversie dei consumatori derivanti da operazioni effettuate online (ODR) al fine di conseguire l’obiettivo dell’atto per il mercato unico e di rafforzare la fiducia dei cittadini nel mercato interno.
Il Ministero dello sviluppo economico è stato designato come unico punto di contatto con la Commissione europea e, al fine di definire uniformità di indirizzo nel compimento delle funzioni delle Autorità competenti, è istituito presso lo stesso Ministero un tavolo di coordinamento e di indirizzo.
contributo inviato da Valerio V. Bruner