Il comparto dell’ agricoltura rientra in quella fetta di attività ritenute indispensabili per il normale prosieguo della vita anche in tempo di lock down del Paese, ma ciò non vuol dire che il settore sia esente dalla diffusione della crisi dovuta alla pandemia da coronavirus. I protagonisti del settore vogliono essere ascoltati e porgono all’attenzione delle istituzioni innumerevoli problematiche. Numerose le richieste di aiuto che i produttori agricoli e vinicoli stanno avanzando al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.
Confagricoltura, CIA, Copagri, Alleanza delle Cooperative Italiane, Unione italiana Vini, Federvini, Federdoc e Assoenologi hanno inviato al Ministro Teresa Bellanova un appello comune per varare un “Piano di sostegno all’export vitivinicolo nazionale” che vada a cercare di sopperire o almeno contrastare la pericolosa contrazione dei consumi, con data fine ancora da definirsi, dovuta ai provvedimenti per arginare l’emergenza sanitaria. Promuovere il nostro Paese all’estero, un lavoro che sarebbe di sostegno anche al comparto turistico, rinforzando “con la previsione di misure straordinarie promozionali e di sostegno alla domanda del vino” e non solo per il mercato estero, ma anche per quello interno, oggi fisiologicamente fermo. Un problema condiviso anche con la filiera della produzione agricola, al cui carico di difficoltà si aggiungono anche quelle relative alla difficoltà di reperire manodopera per la raccolta. Non solo gli scaffali dei supermercati sono vuoti, ma le piante cariche di frutti vanno perdendosi, con difficoltà a smaltirli anche dal punto di vista dei rifiuti organici. All’appello nazionale si aggiunge quello rivolto alla Comunità Europea perché si agevoli la circolazione delle merci, attualmente frenata dai controlli estremamente stringenti. Meno barriere mentali e fobie innaturali che non riguardano il mondo dell’agricoltura e più solidarietà europea che sembra mancare totalmente.
Gli operatori del settore dell’agricoltura attendono anche informazioni per il contributo e il sostegno annunciato dalle autorità governative. Per la richiesta del bonus da 600 euro i lavoratori agricoli, così come pure i titolari di Partita Iva e i lavoratori stagionali, devono attendere le istruzioni da parte dell’INPS. Sarà l’Istituto ad illustrare i termini per la presentazione delle domande. In ogni caso c’è un limite di risorse da non superare: per l’indennità dei lavoratori agricoli è di 396 milioni. L’INPS sta lavorando a una procedura semplificata da svolgesi online, ponendo con urgenza l’importanza della digitalizzazione per la nostra burocrazia. Considerati i tempi stretti, è fondamentale semplificare la procedura per ottenere il PIN INPS, che di solito è abbastanza lunga.
L’INPS ha messo in chiaro, con il comunicato stampa del 19 marzo, che non ci sarà nessun click day: le domande saranno aperte a tutti, con un giorno di inizio, e la richiesta si farà, ovviamente, online. L’INPS ha specificato che le modalità di richiesta non verranno gestite “come finestra dentro la quale si possono fare domande di prestazioni”.
L’ Italia non può permettersi di far fallire tale settore: in gioco vi è l’eccellenza italiana all’estero e l’occupazione interna. A tal riguardo risulta essenziale ascoltare anche gli agronomi della nostra penisola e gli appelli che lanciano alle istituzioni: semplificare le procedure e garantire alle aziende agricole di avere la liquidità necessaria a proseguire l’attività. Un aiuto fondamentale e urgente che i dottori agronomi e i dottori forestali possono offrire, per esempio, nell’aiutare i centri di assistenza agricola, analogamente al controllo di gestione, che permetterebbe di verificare la redditività e intervenire per migliorarla, la certificazione delle superfici e nelle certificazioni agroambientali per la definizione dei titoli di pagamento delle domande Pac e agroambientali.