In Italia ritroviamo prodotti che possiamo definire eccellenze tra le eccellenze. Nell’ultimo periodo la produzione del pistacchio ha conosciuto una straordinaria crescita. Alimento molto popolare nel Medio Oriente, oggi è presente in tutte le cucine.
A fornire la maggior quantità di pistacchio sono l’Iran, gli USA e la Turchia. Ma l’Italia, anche se non è uno dei maggiori produttori, è molto conosciuta in questo settore, poiché offre infatti uno dei pistacchi più pregiati: il pistacchio di Bronte. Denominato anche l’oro verde della Sicilia, riceve nel 2009 il riconoscimento del marchio DOP, marchio attribuito dall’Unione Europea ad alimenti che presentano caratteristiche qualitative che dipendono esclusivamente dal territorio in cui sono prodotti.
Anche il pistacchio di Bronte risulta tra gli elementi agroalimentari più danneggiati a causa del diffondersi della pandemia da coronavirus. I produttori e gli agricoltori della Sicilia, a causa delle restrizioni e del blocco economico che stiamo vivendo, denunciano un crollo della domanda e seri rischi per la raccolta annuale. Se si considera che l’economia di Bronte è incentrata sul pistacchio, si coglie ancora di più quanto il danno subito sia ingente.La tutela e la promozione dei prodotti agroalimentari di eccellenza ed invidiati in tutto il mondo passano anche attraverso l’adozione di misure adeguate in situazioni di crisi come quella, legata ai consumi, che sta vivendo Bronte.
Costruire sistemi alimentari sostenibili e resilienti è fondamentale sia in comunità altamente urbanizzate che nelle piccole comunità produttrici di eccellenze invidiate in tutto il mondo. Solo nel 2018, sempre secondo i dati della Coldiretti, le esportazioni del cibo italiano erano lievitate fino a un valore di 41,8 miliardi di euro, proiettandosi a un ulteriore balzo del 5% nel 2019. Attualmente la situazione risulta completamente cambiata Per non far crollare il settore di eccellenza di Bronte, una soluzione potrebbe provenire dalla tecnologia applicata all’agroalimentare.
La Tracciabilità completa dei prodotti agroalimentari siciliani attraverso la tecnologia Blockchain. Sviluppare una piattaforma informatica multifunzionale che promuove la creazione, lo sviluppo e l’applicazione della Blockchain al fine di garantire la sicurezza ed il controllo dei prodotti alimentari, la tracciabilità e rintracciabilità degli stessi e di accrescere la fiducia dei consumatori finali nell’operato delle istituzioni e delle aziende. Le imprese siciliane possono sviluppare la possibilità di certificare la vera provenienza dei prodotti e chi acquisterà le arance siciliane, il pistacchio di Bronte o il pomodoro di pachino potrà avere la certezza di ciò che sta consumando. È necessario tracciare gli alimenti non solo per rispondere a una normativa obbligatoria (Regolamento 178/2002).
La disponibilità di dati e informazioni può generare maggiore efficienza dei processi di supply chain, con effetti , ad esempio, sul miglioramento nella gestione delle scorte, sulla riduzione degli sprechi alimentari e sul consolidamento delle relazioni di filiera, nonché aprire nuove opportunità di mercato. Inoltre, il consumatore è sempre più attento nei confronti delle informazioni riguardo un determinato prodotto. Il digitale abilita la raccolta di una maggiore mole di dati, riducendone al tempo stesso i tempi e i costi. Si riducono inoltre le possibilità di errore e manomissione del dato, che potrebbero verificarsi in un sistema non digitalizzato. Tra i benefici legati al miglioramento del processo stesso di tracciabilità e rintracciabilità vi sono la maggiore velocità nel poter identificare i prodotti e la conseguente riduzione dei costi di gestione di eventuali blocchi o richiami. Tale tecnologia può risultare molto importante per un prodotto di eccellenza quale il pistacchio che prevede una fase di raccolta e una fase di stoccaggio che può durare un anno intero e quindi la certificazione digitale può aiutare molto i prodottoti locali e gli agricoltori.