Le criptovalute stanno diventando sempre più popolari e diffuse in tutto il mondo, ma il loro utilizzo è spesso associato a questioni di trasparenza e controllo da parte delle autorità finanziarie.
Tuttavia, con l’approvazione della nuova direttiva europea Dac8, le cose potrebbero cambiare radicalmente. Questa direttiva prevede lo scambio automatico di informazioni sulle transazioni delle criptovalute tra le amministrazioni fiscali dei paesi membri dell’Unione Europea, inclusa l’Italia.
L’obiettivo principale della Dac8 è quello di garantire che le criptovalute non siano più associate al segreto bancario e che le transazioni effettuate con esse siano completamente tracciabili e soggette a controllo da parte delle autorità finanziarie. In poche parole, questo significa che i dati sulle transazioni in criptovalute saranno disponibili all’anagrafe dei rapporti finanziari dei singoli paesi membri, per l’Italia dall’Agenzia delle Entrate italiana.
La direttiva Dac8 è stata approvata dai ministri delle finanze dei 27 stati membri dell’Unione Europea lo scorso 16 maggio, durante una riunione del Consiglio Ue (Ecofin). La direttiva va ad aggiornare la precedente direttiva 2011/16/UE e si concentra in particolare proprio sullo scambio automatico di informazioni relative alle criptovalute e agli accordi tra le amministrazioni fiscali e i contribuenti con un elevato patrimonio.
È importante evidenziare che la direttiva non è soggetta alla procedura legislativa ordinaria, ma alla procedura di consultazione, il che significa che il Parlamento europeo può presentare le proprie opinioni, ma non ha il potere di apportare modifiche alla proposta. Pertanto, il testo concordato dai 27 ministri rappresenta la versione finale della direttiva.
Quale futuro per le criptovalute dopo la Direttiva DAC8
Si prevede che la direttiva Dac8 venga approvata rapidamente, con l’obiettivo di entrare in vigore il 1° gennaio 2026, contemporaneamente allo strumento OCSE per la rendicontazione delle criptovalute (CARF) e rispettando le scadenze previste dal regolamento sui mercati delle cripto-attività (MiCA). Questa tempistica coerente consentirà un’applicazione uniforme delle regole e garantirà la cooperazione tra i paesi membri.
L’aumento della trasparenza e della conformità fiscale richieste dalla direttiva potrebbe portare a una maggiore fiducia nel settore delle criptovalute da parte degli investitori istituzionali e dei regolatori. Questo potrebbe portare ad un aumento dell’adozione delle criptovalute da parte delle istituzioni finanziarie tradizionali e dei grandi investitori, aprendo nuove opportunità di investimento e favorendo la crescita del settore.
Va inoltre, sottolineato che con l’implementazione della direttiva Dac8, il segreto bancario delle criptovalute verrà essenzialmente abolito. I dati sulle transazioni delle criptovalute diventeranno parte integrante dell’anagrafe dei rapporti finanziari, che è già accessibile all’Agenzia delle Entrate. Le autorità fiscali saranno tenute a scambiare automaticamente le informazioni fornite dai fornitori di servizi per le cripto-attività, garantendo una maggiore trasparenza e controllo sulle transazioni finanziarie coinvolte.
Lo scenario organizzativo per i provider di servizi fintech
Questa iniziativa mira a combattere l’evasione fiscale e garantire la conformità fiscale nel settore delle criptovalute. Le criptovalute sono diventate sempre più popolari negli ultimi anni, ma la loro natura decentralizzata e l’anonimato associato ad alcune di esse hanno reso difficile per le autorità fiscali monitorare e tassare correttamente le transazioni.
Con la direttiva Dac 8, i fornitori di servizi per le criptovalute saranno obbligati a segnalare le operazioni dei residenti dell’Unione Europea alle amministrazioni fiscali. Allo stesso tempo, le entrate dei paesi membri scambieranno automaticamente le informazioni, creando una rete di cooperazione e scambio di dati tra le autorità fiscali.
La Direttiva in questione non è l’unica iniziativa normativa nel campo delle criptovalute. Il Regolamento sui mercati dei cripto-asset (MiCA) e il regolamento sulle informazioni che accompagnano i trasferimenti di fondi e di alcuni cripto-asset (Transfer of funds regulation, Tfr) sono altri due strumenti normativi che sono stati adottati per regolamentare il settore delle criptovalute.
l regolamento Tfr, in particolare, introduce la “travel rule” per i trasferimenti di criptovalute, che richiede che le informazioni sulla fonte degli asset e del beneficiario siano incluse nella transazione e conservate da entrambe le parti coinvolte. Questo contribuirà a prevenire il riciclaggio di denaro e altre attività illegali che potrebbero essere svolte attraverso le criptovalute.
L’approvazione della Direttiva, rappresenta un importante sviluppo nella regolamentazione delle criptovalute in Europa. Non vi è dubbio, che la trasparenza e la conformità fiscale saranno promosse attraverso la segnalazione delle transazioni ai fini fiscali. Tuttavia, sarà necessario un approccio equilibrato per garantire che le regolamentazioni non ostacolino l’innovazione e il potenziale delle criptovalute, in quanto a mio parere, con una regolamentazione adeguata, il settore delle criptovalute potrebbe svolgere un ruolo significativo nell’economia globale del futuro.