L’Italia esce indenne dall’aggiornamento dei dazi imposti dagli Stati Uniti sui prodotti agroalimentari del Made in Italy: niente ritocchi al rialzo, quindi, per olio, pasta, vino e parmigiano.
Sono stati invece colpiti altri generi di prodotti come i coltelli da cucina importati da Francia e Germania, e i velivoli Airbus prodotti in Europa, a tutela dei velivoli realizzati dalla statunitense Boeing.
L’Italia può sorridere grazie al lavoro svolto dalla macchina diplomatica e dalle istituzioni. Tra i protagonisti di questo successo il ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali Teresa Bellanova, che ha rilasciato queste dichiarazioni: “Il lavoro fatto in questi mesi ha dato i suoi frutti. L’agroalimentare italiano non compare nella lista dell’Ustr americana appena pubblicata dei prodotti soggetti a dazi. Abbiamo scongiurato il rischio che le nostre eccellenze subissero danni irreparabili. Nell’incontro avuto con il Segretario all’Agricoltura Usa Perdue il 30 gennaio scorso lo avevo ribadito a chiare lettere: tenere l’agroalimentare italiano fuori dalla vicenda Airbus. E avevo registrato condivisione e disponibilità. Oggi raccogliamo i risultati dell’impegno messo in campo e di un grande lavoro di squadra. In Italia e in Europa. Il che ci conferma in quello che affermiamo da mesi: azione di sistema vuol dire anche capacità e autorevolezza in Europa e presidio costante dei tavoli europei“.
Soddisfatto anche il sottosegretario agli Esteri, Ivan Scalfarotto. Queste le sue dichiarazioni rilasciate in un’intervista al Corriere della Sera: “Il governo e le istituzioni a tutti i livelli hanno fatto un gran gioco di squadra: in ultimo con la recente missione che ho guidato negli Stati Uniti e con la straordinaria attività della nostra ambasciata a Washington abbiamo fatto sì che ai dazi già decisi dall’amministrazione Trump a ottobre, che avevano colpito anche i prodotti italiani, in particolare formaggi e bevande alcoliche per un danno di 468 milioni annui, non si siano aggiunti nuovi dazi. Un risultato molto importante, considerando che erano a rischio prodotti come il vino, la pasta, il caffè e la pelletteria. Fondamentale, inoltre, aver evitato che aumentassero i precedenti dazi, considerato, per esempio, che sul parmigiano reggiano essi già ammontano al 40%“.
In questo link l’intervista completa a Ivan Scalfarotto.