Il Decreto Rilancio prevede un rinvio generalizzato al 16 settembre 2020 di quanto ordinariamente dovuto per IVA e ritenute previdenziali ed assistenziali al 31 maggio, già sospeso con i precedenti decreti Cura Italia e Liquidità. Slittano quindi a questa nuova scadenza i versamenti di marzo, aprile e maggio relativi alle ritenute sui redditi di lavoro dipendente, addizionali regionali e comunali dell’IVA periodica, mentre non viene contemplato il rimborso di quanto già versato, anche se non ancora dovuto.
E’ prevista anche la sospensione fino al 31 agosto di quanto dovuto per i carichi dell’Agenzia delle Entrate Riscossione. Viene rinviato al 10 dicembre quanto dovuto nel 2020 per “Rottamazione Ter” e “Saldo e Stralcio”.
Nelle stesse modalità, dovrà essere effettuato il versamento da parte del percipiente delle ritenute, in favore dei soggetti con ricavi o compensi non superiori a 400.000 euro nel periodo di imposta precedente a quello in corso alla data del 17 marzo 2020, il non assoggettamento a ritenuta di acconto per lavoro autonomo e provvigioni da parte del committente dei ricavi e dei compensi da questi erogati nel periodo compreso tra il 17 marzo 2020 e il 31 maggio.
E’ stabilito poi, che per i piani di rateazione in corso al 8 marzo e quelli presentati al 31 agosto 2020 potranno essere considerati decaduti in caso di mancato versamento di 10 rate invece di 5. Infine, in merito al Saldo e Stralcio ed alla Rottamazione Ter c’è tempo fino al 10 dicembre per pagarre quanto dovuto per rate in scadenza nel 2020.
Un’altra misura importante per le imprese riguarda l’Irap. Il Decreto Rilancio – come aveva anticipato il viceministro dell’Economia Antonio Misiani – prevede l’azzeramento della rata Irap del mese di giugno per tutte le imprese con un fatturato fino a 250 milioni di euro (circa 1,8 milioni di aziende).
Per godere dell’agevolazione l’imprenditore semplicemente non dovrà pagare nulla il prossimo 30 giugno.