La pandemia sanitaria ha posto la Dieta Mediterranea al centro degli interessi dei cittadini italiani. La maggiore disponibilità di tempo, favorita dallo smart working, ha infatti impattato significativamente sulle abitudini degli italiani in cucina. Si dedica più tempo alla cucina, alla pianificazione dei pasti, all’organizzazione delle scorte, alla prevenzione degli sprechi: il 51,6% degli italiani dichiara di sprecare meno dopo l’isolamento, in particolare farina e lievito (43,2%), carni rosse (42,8%), carni bianche (40,7%), latte (40,4%) e avanzi (44,9%).
Sono trascorsi dieci anni da quando la dieta mediterranea è stata iscritta nella lista del patrimonio culturale immateriale Unesco. Le motivazioni, come si legge nel documento del Comitato intergovernativo della Convenzione, stanno in quelle conoscenze, pratiche tradizionali e abilità che sono passate di generazione in generazione e che, nel tempo, hanno fornito alle comunità affacciate sul Mediterraneo un senso di appartenenza e continuità.
Nel decennale del riconoscimento da parte dell’UNESCO della Dieta Mediterranea come patrimonio immateriale dell’umanità, ha preso il via il Programma di Formazione e Co-progettazione (Living Lab) per la creazione di imprese legate alla Dieta Mediterranea promosso dalla Regione Campania e realizzato con la collaborazione di Scabec (Società Campana Beni Culturali) e Future Food Institute.
Il Living Lab è attivato nell’ambito del progetto MD.net Mediterranean Diet – When Brand Meets People, finanziato dal Programma di Cooperazione Territoriale Europea Interreg Med (FESR – Fondo Europeo di Sviluppo Regionale 2014-2020), di cui la Regione Campania è Lead Partner. Obiettivo generale è il riconoscimento della Dieta Mediterranea come opportunità di sviluppo economico e di creazione di impresa creativa e innovativa, capace di riflettere la vocazione territoriale in termini non solo legati all’agroalimentare, ma anche allo stile di vita locale. Al termine del percorso verranno selezionate fino a otto idee di impresa, che saranno supportate dallo staff regionale nell’identificazione delle modalità di finanziamento e nell’attivazione dei processi tecnici e amministrativi per la richiesta di fondi per la creazione d’impresa. Inoltre, importante appare coinvolgere un pubblico più giovane sul tema sempre attuale della Dieta Mediterranea, sulla storia e sull’identità culturale che rappresenta, stimolando un interesse che potrebbe avere ricadute sul piano della formazione e sulla futura occupazione dei giovani della Campania e del Sud dell’Italia.