Il DL 83/2015 “Misure urgenti in materia fallimentare, civile e processuale civile e di organizzazione e funzionamento dell’amministrazione giudiziaria” è ora legge, essendo stata approvata anche dal Senato, il 5 agosto, la legge di conversione con modifiche.
Quali sono le principali novità sulla crisi d’azienda, ossia sul fallimento, sul concordato preventivo e sull’accordo di ristrutturazione dei debiti?
Molto rilevante è la previsione in base alle quale, nei concordati liquidatori (non finalizzati alla continuazione dell’impresa), ai creditori chirografari (privi di garanzie e privilegi sul patrimonio aziendale) non si possa offrire meno del 20%: una soglia minima che invece non è prevista per i concordati di prosecuzione aziendale.
Inoltre cambia in modo consistente il meccanismo del voto: infatti il concordato preventivo deve essere approvato dalla maggioranza dei creditori, ma mentre fino a ieri valeva la regola del “chi tace acconsente”, ora il silenzio equivale a dissenso.
Queste due innovazioni, inserite tra l’altro in sede di conversione del decreto legge, dovrebbero tutelare i creditori più deboli. C’è però da chiedersi se il risultato non sarà quello di disincentivare il concordato preventivo quale soluzione alla crisi d’impresa, incrementando i fallimenti.
Altra modifica è l’apertura a proposte concorrenti……….
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fonte: http://it.blastingnews.com