Non più uno sconto in fattura ma un credito: così si trasforma l’Ecobonus per non gravare sulle piccole e medie imprese, in virtù di un emendamento presentato alla manovra di bilancio 2020 dai deputati Carla Ruocco e Gian Mario Fragomeli.
Lo sconto in fattura si trasforma così un credito di natura finanziaria con erogazione diretta sul conto corrente, la cui restituzione delle quote potrà avvenire in 10 anni.
Con questo intervento l’intento è di evitare le penalizzazioni nei confronti dei piccoli fornitori che non potrebbero garantire l’utilizzo dello sconto in fattura introdotto dal decreto crescita e rischierebbero di perdere le forniture.
Il credito da Ecobonus verrà riconosciuto a favore del soggetto che commissiona i lavori di riqualificazione energetica degli immobili e consiste in una erogazione diretta su un conto corrente da lui indicato per l’intero ammontare della detrazione che sarebbe spettata a fronte degli interventi di manutenzione, con ripartizione in dieci quote annuali di pari importo.
Invece di una detrazione si avrà una somma disponibile per il beneficiario, che gli darebbe la possibilità di ottenere più facilmente un finanziamento bancario pari all’importo complessivo del bonus cui avrebbe diritto, avendo la disponibilità liquida per poter procedere al pagamento dei lavori di riqualificazione dell’immobile.
Il fornitore potrebbe ottenere anche l’incasso totale della fattura, riportando tutti i fornitori (piccoli e grandi) allo stesso livello di offerta.
Sarà comunque necessario anche un provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate, da emanare entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto, per stabilire le modalità attuative relative all’accredito sul conto corrente del beneficiario.