Si è svolto a Venezia, il primo corso organizzato dall’Unesco sui temi della tutela, valorizzazione e conoscenza delle opportunità provenienti dal mare. Il corso ha interessato numerosi esponenti del settore privato impegnati ad intraprendere un percorso di trasformazione della struttura aziendale e della loro attività verso la sostenibilità.
Il corso è stato suddiviso e svolto in due sezioni. Una più teorica, con interventi di ricercatori, esperti di responsabilità sociale d’azienda e comunicazione in cui sono stati presentati due casi studio, Prada e UnionMare Confturismo Veneto.
La seconda parte, più pratica, è stata dedicata allo sviluppo e alla concretizzazione di un piano d’azione. I partecipanti verranno accompagnati nel corso dei prossimi mesi nell’implementazione del loro piano, generando eco sostenibilità e avviando un percorso in linea con i principi dell’UNESCO.
Numerosi i relatori autorevoli di questa edizione, tra i quali ricordiamo Alessandro Berton, presidente di UnionMare Confturismo Veneto, Marta Monaco e Paolo Caminati (Prada) e Giovanni Coppini, Senior Scientist del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC). Particolarmente importante l’azione del CMCC, divenuto una Fondazione nel 2015. La missione del CMCC è realizzare studi e modelli del nostro sistema climatico e delle sue interazioni con la società e con l’ambiente, per garantire risultati affidabili, tempestivi e rigorosi al fine di stimolare una crescita sostenibile, proteggere l’ambiente e sviluppare, nel contesto dei cambiamenti climatici, politiche di adattamento e mitigazione fondate su conoscenze scientifiche. Il CMCC, con sedi e uffici a Lecce, Bologna, Capua, Milano, Sassari, Venezia, e Viterbo, si avvale della vasta esperienza nel campo della ricerca.
L’UNESCO e Venezia rappresentano un vero “hub” per iniziative finalizzate alla creazione di un network tra aziende, start up e politiche green o legate alla blue economy. Dal mare alle acque dolci. Da Venezia e Padova nasce il progetto del “Water Museum of Venice” che mira a creare un network occupazionale ed eco-sostenibile che punta a mettere in rete i corsi d’acqua dolce del padovano per visite prima attraverso il digitale ma anche con la valorizzazione di strutture, agriturismi, strutture residenziali ad impatto zero, food locale ed enogastronomia legata al mondo e alla storia dell’eco-turismo. Il Water Museum of Venice rappresenta una sfida, attraverso un percorso che coinvolge tutti, cittadini e amministratori, aziende e imprenditori per costruire un futuro migliore. Con l’obiettivo di preservare la qualità di tutte le acque, superficiali e sotterranee, assieme ai patrimoni idraulici in grado di rievocare la relazione unica dei predecessori con questo elemento indispensabile alla vita.
Progetti di rivitalizzazione degli ecosistemi acquatici, aree di ricarica delle falde acquifere, musei tematici, tradizioni nautiche, riqualificazione delle oasi, valorizzazione di paesaggi e percorsi fluviali che possono dare impulso all’eco-turismo, nuove visioni energetiche e non impattanti legate all’acqua: sono solo alcune opportunità con le quali è possibile esprimere una lungimirante “cultura dell’acqua”.
Il portale è diventato il modello di riferimento per la creazione di un network mondiale che attualmente coinvolge oltre 60 musei e centri di ricerca presenti in più parti del mondo: il Global Network of Water Museums, patrocinato dall’International Hydrological Programme dell’UNESCO. Fra i musei dell’acqua che hanno aderito ci sono 26 Paesi con le più diverse strutture.
Dal National Water Museum of China a Hangzhou, un palazzo costruito in stile pagoda che presenta la storia delle civiltà locali e del dominio dei loro grandi fiumi, al piccolo museo del Burkina Faso che educa alle norme igieniche basilari, come ad esempio lavarsi le mani, in un contesto in cui l’accesso all’acqua è deficitario. Dal Canada che con il Museo del Vapore recupera la storia di una civiltà nata con l’industria, a un museo olandese che racconta le vie navigabili costruite su un’antica città del rinascimento.
Realtà che mettono in luce come l’uomo si è confrontato con l’acqua per secoli, che propongono attività di educazione e sensibilizzazione, che rievocano relazioni uniche e speciali con il bene più prezioso per la vita di tutti. Ma anche e soprattutto una rete destinata ad implementare nuove occasioni di scambio e di turismo sostenibile presso tutte le realtà storiche, paesaggistiche e museali connesse al network mondiale per generare occupazione, lavoro giovanile, ricerca scientifica e politiche di sostegno alle start up che inseguono la “visione green”.