Innovazione e vino, comunicazione, social media, etichette intelligenti, digitalizzazione del settore per rilanciare le aziende viticole della nostra Penisola. L’azienda Contri Spumanti avvia un piano di crescita e modernizzazione dello stabilimento di Cazzano di Tramigna (Verona). L’operazione di rilancio avviene con il supporto di Invitalia che, su 22,3 milioni complessivi, ne concede 8,1 sotto forma di contributo a fondo perduto attraverso il Contratto di Sviluppo, che prevede anche un finanziamento agevolato di 441.000 euro concesso dalla Regione Veneto. Quest’ultima, insieme a Invitalia, ha firmato un apposito Accordo di Programma con il Ministero dello Sviluppo Economico, visto il rilevante impatto dell’investimento sulla competitività del sistema produttivo locale.
Il sito di Cazzano di Tramigna sarà innovato con l’acquisizione di impianti e macchinari tecnologicamente avanzati, rispondenti al piano nazionale Industria 4.0. Questo consentirà di aumentare la capacità produttiva (imbottigliamento, stoccaggio, autoclavi di lavorazione) e di assumere 9 nuovi addetti. L’obiettivo dell’azienda è di potenziare la produzione di vini spumantizzati destinati in buona parte all’estero (43% del fatturato 2018) e di accrescere la propria competitività in questo segmento, che rappresenta il 20% del mercato mondiale dei vini. Anche nel settore del vino, l’innovazione può rappresentare il futuro dell’impresa, superare la crisi sanitaria ed economica attraverso la tecnologia e la digitalizzazione. Un progetto di innovazione nel vino può riguardare le tecniche di coltivazione e produzione, ma anche il packaging, le bottiglie, i tappi o nuovi modelli di business, quali l’applicazione nel settore dell’enoturismo.
L’innovazione tecnologica può essere di grande aiuto nel difficile compito di declinare il brand Vino Italiano nelle sue infinite varietà. I social media, i blog e le nuove tecnologie digitali sono oggi lo strumento privilegiato per rivedere la comunicazione diretta con il mercato internazionale, ma vanno usati con la consapevolezza che la forza della comunicazione del singolo brand non può prescindere dalla difesa del sistema Italia che in Italia non ha bisogno di essere aggressivo: possiede le risorse per conquistare e “sedurre” il mercato, va da sé che la fascinazione offre risultati ben più duraturi della guerra. È necessario innovare anche la comunicazione. Si deve passare da un atteggiamento reattivo-difensivo a uno propositivo. Il messaggio che il vino italiano deve trasmettere all’estero è che se un vino si paga troppo poco, deve avere qualcosa di non autentico.
In quest’ottica è nato il progetto sulle etichette intelligenti per i vini IGT veneti, progetto di ricerca innovativo, finanziato dalla Regione Veneto, che sarà realizzato nell’ambito del programma di Sviluppo rurale 2014-2020. La ricerca è prodotta in sinergia tra i dipartimenti di Economia aziendale e di Informatica dell’Università degli Studi di Verona e Vignaioli Veneti, la cooperativa di produttori di vini veneti di alta qualità. L’etichetta intelligente è pensata per essere uno strumento a garanzia del rapporto di fiducia tra azienda e cliente, associando in modo univoco il codice QR e l’etichetta della singola bottiglia di vino. Il QR code darà accesso a un sistema informativo su cui veicolare il brand aziendale e offrire informazioni sulla qualità intrinseca del vino, sull’identità territoriale e i metodi di produzione, proteggendolo nel contempo dal rischio di contraffazione.
Aspetto fondamentale, che lega le etichette intelligenti con l’autenticità, riguarda la tracciabilità. Essa infatti permetterà di avere informazioni sugli input e sui prodotti, nonché sui progressi di produzione. Si adotteranno anche sistemi per definire una geolocalizzazione delle produzioni sempre attraverso informazioni in etichetta. Inoltre, sarà possibile per il consumatore venire a conoscenza di informazioni sui protocolli adottati dalle aziende in merito alla sostenibilità ambientale del processo produttivo, esigenza sempre più sentita dai consumatori.