Secondo due scenari elaborati dagli analisti di Cerved, uno dei principali operatori italiani nella gestione del rischio di credito, le imprese italiane perderanno tra i 348 e i 475 miliardi di fatturato nel 2020, e tra i 161 e i 196 nel 2021 rispetto alle tendenze previste prima dell’emergenza coronavirus.
Le perdite sono comprese tra -12,7% e -18% in un anno, con punte dell’80% nei casi più gravi. E nel 2021 la ripartenza non farebbe tornare l’economia ai livelli pre-crisi, con i ricavi che destinati a rimanere tra il 2,9% e il 4,3% inferiori rispetto a quelli del 2019.
Come riporta Italia Oggi – Cerved ha sviluppato la sua analisi su modelli statistici di previsione dei bilanci applicati a circa 700 mila società di capitale e sull’expertise dei suoi analisti, pubblicata nella versione aggiornata del suo Industry Forecast. Il report è passato da un’analisi di 230 settori dell’economia italiana a previsioni che arrivano a monitorare circa 1.600 microsettori e sotto-mercati.
Tra i macro-settori più colpiti nel rapporto tra 2021 e 2019, i mezzi di trasporto (-7,6%), la logistica e i trasporti (-6,4%) e servizi non finanziari (-6%). Entrando nel dettaglio, forti cali si prevedono per l’attività di proiezione cinematografica (-65%), trasporto aereo di passeggeri (-50,8%), agenzie viaggi, tour operator e alberghi (-43% circa), organizzazione di fiere e convegni (-40%) e ristorazione (-33,8%).
In crescita, d’altro canto, il commercio online (+35%), la fabbricazione di respiratori artificiali (+16,8%), supermercati e discount (+10,7%), la produzione di cofani funebri (+9,7%).
Va precisato che questi numeri sono basati sull’ipotesi di una parziale riapertura a maggio, sull’assenza di crisi finanziarie, e su una politica economica e monetaria di pieno supporto dal lato della domanda e dell’offerta e dal rallentamento della congiuntura economica globale. Altrimenti, lo scenario potrebbe essere addirittura peggiore.